La legge 215/92 per l’imprenditorialità femminile dispone che possono beneficiare degli incentivi le micro, piccole e medie imprese, già attive o in fase di avvio.Quali sono i requisiti per presentare la domanda di finanziamento? I destinatari del provvedimento a favore delle imprenditrici sono le ditte individuali gestite da donne; le società di persone o cooperative costituite al femminile almeno per il 60%; le società di capitali che presentano almeno 2/3 delle quote in rosa e l’amministrazione composta da minimo 1/3 di donne. Tra le condizioni previste, nel caso di una piccola impresa già costituita, i dipendenti dovranno essere almeno 50 e il fatturato inferiore a 7 milioni di euro (o 5 milioni in totale di bilancio). Inoltre, non deve esserci alcun rapporto di dipendenza con altre imprese partecipanti. Le opportunità per le imprese femminili sono molte e tutte hanno l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito.
Redazione a cura di Eu20 Lo strumento del mini bond si sta facendo sempre più strada come valida alternativa al finanziamento bancario. Rispetto al 2019, le operazioni mini bond del 2020 sono cresciute del 72 per cento; anche il controvalore è aumentato, passando da 220,8 a 270,55 milioni di euro, con un incremento quindi del 22 per cento. La possibilità di avere la garanzia statale del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, a copertura dell'operazione è uno dei motivi principali del crescente successo di questo strumento.
L’esigenza di liquidità delle imprese, in questo particolare periodo, le spinge a trovare canali alternativi ai tradizionali finanziamenti bancari. Uno di quelli attualmente in rapida ascesa è quello dei mini bond. Le banche sono alla messe alla prova da un volume elevatissimo di richieste di finanziamento da parte delle imprese e questa situazione di particolare pressione non consente di soddisfare rapidamente tutti i richiedenti. Il mini bond si sta facendo sempre più strada in quanto è uno strumento relativamente alternativo al canale bancario. Secondo l’Osservatorio mini bond della School of management del Politecnico di Milano, nel primo semestre 2020 sono state ben 86 le emissioni collocate, contro le 50 dello stesso periodo del 2019, con una crescita del 72%. Anche il controvalore è aumentato, passando da 220,8 a 270,55 milioni di euro, con un incremento quindi del 22%. Lo strumento dei mini bond è ancora più appetibile se si considera che può usufruire della garanzia statale del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI. É infatti dal 7 novembre 2014 che l’operatività del Fondo è stata estesa anche a copertura dei mini bond a seguito dell’entrata in vigore del decreto del MiSe di concerto con il MEF del 5 giugno 2014.Minibond garantibili dal Fondo di GaranziaPossono essere garantite dal Fondo di Garanzia per le PMI le operazioni di sottoscrizione di mini bond, sia presentate singolarmente per la garanzia del Fondo sia comprese nell’ambito di un portafoglio di mini bond, in possesso delle seguenti caratteristiche: a) essere finalizzati al finanziamento dell’attività d’impresa; b) non avere ad oggetto la sostituzione di linee di credito già erogate al soggetto beneficiario finale; c) le date di sottoscrizione e di messa a disposizione delle somme al soggetto beneficiario finale devono essere successive alla data di delibera del Consiglio di gestione di accoglimento della richiesta di garanzia del Fondo; d) avere una durata compresa tra 36 e 120 mesi. Relativamente alle operazioni di portafogli di minibond può essere previsto un eventuale periodo di preammortamento di durata non superiore al periodo intercorrente tra la data di sottoscrizione del mini bond e la data di chiusura del portafoglio di mini bond. e) non prevedere l’obbligo di conversione.Chi può sottoscrivere i mini bondLe operazioni di sottoscrizione di minibond possono avvenire da parte di una banca, di un intermediario finanziario o di un gestore di mini bond. Il soggetto che sottoscrive il minibond si occupa anche della presentazione della richiesta di garanzia statale. L’operazione finanziaria di sottoscrizione dei minibond deve essere perfezionata dal soggetto finanziatore in misura pari o superiore al 25% dell’importo totale dichiarato nella richiesta di ammissione alla garanzia entro 6 mesi dalla data di delibera di ammissione del Consiglio di gestione.Garanzia singoli mini bond: costi e percentuali di coperturaIn caso di singolo minibond sottoscritto la garanzia statale copre: a) fino al 50% del valore nominale del mini bond sottoscritto, nel caso in cui la stessa preveda un rimborso a rate sulla base di un piano di ammortamento (amortising mini bond); b) fino al 30% del valore nominale del mini bond sottoscritto, nel caso in cui la stessa preveda il rimborso unico a scadenza (bullet mini bond). La garanzia copre l’ammontare dell’esposizione per capitale, interessi, contrattuali e di mora, del soggetto richiedente nei confronti del soggetto beneficiario finale. È prevista una commissione di garanzia “una tantum” pari all’1% dell’importo garantito.Garanzie portafogli minibondRelativamente alle garanzie su portafogli di minibond, le singole operazioni di sottoscrizione di minibond che compongono il portafoglio devono essere ciascuna di importo non superiore al 3% del valore nominale complessivo dei titoli che compongono il portafoglio di minibond, con un valore nominale dei titoli sottostanti non inferiore a 50 milioni di euro e non superiore a 300 milioni di euro. La garanzia statale in genere copre fino all’80% della tranche junior del portafoglio di mini bond. La copertura della garanzia non può, in ogni caso, eccedere l’importo pari all’8% del valore nominale complessivo dei titoli che compongono il portafoglio di mini bond. Tale misura può essere elevata nel caso in cui tale innalzamento di copertura sia finanziato con risorse apportate al Fondo da regioni o province autonome, o da altri enti od organismi pubblici. Relativamente alla singola operazione di sottoscrizione di mini bond compresa nel portafoglio garantito, fermo restando il limite di importo massimo garantibile per singolo soggetto beneficiario finale, il Fondo copre, nella misura massima dell’80\%, la perdita registrata sulla singola operazione, con riferimento all’ammontare massimo dell’esposizione per capitale e interessi contrattuali e di mora del soggetto richiedente nei confronti del soggetto beneficiario finale, fino al raggiungimento dei limiti sopra indicati.Validità della garanziaPer le operazioni di sottoscrizione di mini bond, la garanzia cessa i suoi effetti allo scadere dell’ultima rata del piano di ammortamento (o dell’intera operazione nel caso in cui la stessa preveda il rimborso unico a scadenza) ovvero, alla data dell’eventuale esercizio dell’opzione di conversione del mini bond, qualora i mini bond prevedano la possibilità di conversione ovvero, alla data dell’eventuale cessione della titolarità del mini bond.Fondi prioritari ai singoli minibondL’art. 13, comma 7 del decreto Liquidità (n. 23/2020) prevede che le garanzie su portafogli di finanziamenti e quelle su portafogli di minibond siano concesse a valere sulla dotazione disponibile del Fondo, assicurandosi comunque un ammontare di risorse libere, destinate alle garanzie su singole operazioni finanziarie, pari ad almeno l’85% della dotazione disponibile del Fondo. FONTE PSOA PSR 2014/2020. Misura 21. Finanziamento a fondo perduto una tantum per agricoltori e PMI e per le aziende in crisi dei settori: agrituristico e fattorie didattiche e sociali, lattiero-caseario, florovivaismo e vitivinicolo.
Area Geografica: Calabria Scadenza: BANDO APERTO | Scadenza il 01/10/2020 Beneficiari: PMI, Micro Impresa Settore: Agricoltura, Agroindustria/Agroalimentare Spese finanziate: Consulenze/Servizi Agevolazione: Contributo a fondo perduto PRATICA COMPLESSA Consigliata l’istruzione della pratica da parte di un utente esperto in materia Descrizione completa del bando Sono rese note le modalità di ammissione delle domande per la concessione di premi forfettari al fine di compensare le perdite subite, per effetto della pandemia di Covid-19 dalle imprese agricole e dalle PMI di trasformazione, relativamente ai settori regionali in crisi, attraverso un sostegno diretto a garantire liquidità e a favorire la continuazione dell'attività economica. Il bando finanzia due interventi: Intervento 21.01.01: Sostegno a favore di agricoltori colpiti dalla crisi di Covid-19. Intervento 21.01.02: Sostegno a favore di PMI colpite dalla crisi di Covid-19. Soggetti beneficiari Intervento 21.01.01: • agricoltori operanti nei settori lattiero o florovivaistico per la produzione di prodotti. • agricoltori che esercitano l’attività di agriturismo, fattoria didattica, fattoria sociale. Intervento 21.01.01: • PMI, agricole e non, attive nella trasformazione, commercializzazione o sviluppo dei prodotti agricoli relativi al settore vitivinicolo DOP e IGP o lattiero-caseario. Sono escluse le Grandi Imprese. Sono ammissibili al sostegno della presente misura gli agricoltori che rispondono alle seguenti condizioni: • risultino, alla data del 31 gennaio 2020, attivi ed iscritti alla CCIAA nella sezione speciale agricola; • risultino, altresì, attivi alla data di presentazione della domanda di sostegno; • per quanto attiene gli agriturismi, le fattorie didattiche e le fattorie sociali: - risultino iscritti, alla data della presentazione della domanda, come aziende operanti, negli specifici elenchi regionali di riferimento; - abbiano effettivamente erogato servizi nell’anno 2019. Tale condizione dovrà essere comprovata all’atto di presentazione della domanda di sostegno allegando, per i servizi svolti, copia del registro dei corrispettivi e/o vendite, per come elaborato dal professionista abilitato/CAA/CAF; • per il comparto lattiero, risultino iscritti alla BDN (banca dati anagrafe zootecnica) – “orientamento produttivo latte”. Intervento 21.01.02: Sono ammissibili al sostegno della misura le PMI, agricole e non, che rispondono alle seguenti condizioni: • risultino alla data del 31 gennaio 2020 attive ed iscritte alla CCIAA nella sezione speciale agricola per le PMI agricole o nella Sezione Ordinaria per le PMI non agricole, con attività esercitata riferibile a uno o più settori in crisi; • risultino attive alla data della presentazione della domanda di sostegno; • siano PMI attive nella trasformazione, commercializzazione o sviluppo di prodotti agricoli del settore vitivinicolo Dop/Igp e lattiero-caseari. Entità e forma dell'agevolazione Dotazione finaziaria dell'intervento 21.01.01 per il 2020: euro 15.000.000; Dotazione finaziaria dell'intervento 21.01.02 per il 2020: euro 6.000.000. Intervento 21.01.01: Agli agricoltori è erogato un sostegno forfettario diretto a garantire liquidità e a favorire la continuazione dell'attività economica, pari ad euro 7.000. Non è prevista la possibilità di cumulare il contributo pubblico nei diversi settori di crisi; per cui, a ciascun agricoltore potrà essere concesso esclusivamente un premio di 7.000 euro. L’agricoltore che produce ma anche trasforma e commercializza, quale PMI, i prodotti rientranti nell’ambito dei settori oggetto di crisi, dovrà optare per un unico sostegno. Intervento 21.01.02: Alle PMI, agricole e non, attive nella trasformazione, commercializzazione o sviluppo di prodotti agricoli dei settori vitivinicolo - DOP e IGP - e lattiero-caseario in crisi - è erogato un sostegno forfettario diretto a garantire liquidità e a favorire la continuazione dell'attività economica fissato rispettivamente in euro 20.000 per le PMI del settore vitivinicolo ed in euro 30.000 per le PMI del settore lattiero-caseario. Scadenza Il termine per la presentazione delle domande è il 1 ottobre 2020. Nonostante la presentazione a Bruxelles del Recovery Plan nazionale con le schede progetto sia attesa a gennaio, sono già partiti i lavori per definire i progetti che potranno contare sulle risorse dello Strumento per la ripresa e la resilienza, nell'ambito del pacchetto Next Generation EU, destinati all’Italia.
Un primo passo si è compiuto con la prima riunione del CIAE, che ha approvato lo schema di "Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza". Successivamente, ci sarà la stesura vera e propria del Piano, prevista per metà ottobre, insieme alla legge di Bilancio. Alle sei missioni anticipate dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri nel suo intervento al Forum Ambrosetti, ovvero digitalizzazione e innovazione; transizione ecologica; salute; infrastrutture nel segno della sostenibilità; istruzione e ricerca; inclusione sociale e territoriale; si aggiunge anche un settimo cluster: competitività del sistema produttivo. Gli esiti del CIAE sul Recovery plan Nella giornata dell'8 settembre, il Comitato Interministeriale per gli Affari europei guidato da Vincenzo Amendola ha dato luogo alla prima riunione sul piano di riforme italiano da presentare a Bruxelles dopo la pausa estiva. Il vertice è stato presieduto dal premier Giuseppe Conte e ha visto la partecipazione di diversi ministri competenti sul dossier. La riunione ha visto anche la partecipazione di Regioni e Province, nelle persone di Donatella Tesei e Michele De Pascale. Motivo trainante dell'incontro è stato quello di delineare un primo schema delle linee guida per il Recovery Plan che l'Italia, secondo il calendario previsto dalla Commissione UE, è tenuta presentare formalmente tra gennaio e aprile 2021. Recovery Plan italiano: sfide, missioni, azioni Il documento strategico indica quattro sfide per contribuire a risolvere le sfide strategiche del Paese:
Nello specifico: Digitalizzazione e innovazione Le linee guida partono dal tema della digitalizzazione e prevedono l'informatizzazione della pubblica amministrazione; la creazione dell'identità digitale unica per cittadini e imprese; il completamento della rete nazionale in fibra ottica e interventi per l'implementazione delle reti 5G; l'innovazione tecnologica e digitalizzazione delle filiere strategiche (settore agroalimentare, industriale e turistico); il potenziamento della digitalizzazione del patrimonio culturale; nuovi interventi per una digitalizzazione inclusiva contro il digital divide. Transizione ecologica e Green Deal Oltre agli investimenti finalizzati a conseguire obiettivi dell'European Green Deal, le priorità nell'ambito della transizione green sono la decarbonizzazione dei trasporti; l'adozione di piani urbani per il miglioramento della qualità dell’aria, il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici; la gestione integrata del ciclo delle acque e gli investimenti in economia circolare. A questi interventi si aggiungono anche: la protezione dell'ambiente e la mitigazione dei rischi idrogeologici e sismici; la riconversione della produzione e del trasporto energetico in chiave sostenibile; il sostegno alla transizione ecologica per l’agricoltura, l’industria e la siderurgia (Taranto); la valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale. La strategia va inserita in un contesto dove l’inquinamento dei centri urbani resta elevato e il 3% popolazione vive in aree dove gli standard europei di tossicità dell’aria sono oltre i limiti. Competitività del sistema produttivo Il terzo cluster si concentra sul tema competitività. I punti principali della strategia in merito all'argomento sono: transizione X.0; investimenti in R&S, tecnologie emergenti e trasferimento tecnologico; politiche per l’attrazione di Investimenti diretti esteri e a favore del reshoring; rafforzamento del Patto per l’export e sostegno all’internazionalizzazione delle filiere strategiche (settore agroalimentare, industriale e turistico). Fra gli obiettivi si annoverano anche il potenziamento degli strumenti finanziari per la maggior competitività delle imprese sui mercati internazionali e l'implementazione dell’ecosistema digitale per la promozione dell’industria culturale e del turismo. Mobilità sostenibile Il documento fa riferimento al completamento dei corridoi TEN-T di cui fa parte la Torino-Lione. Parentesi anche sugli interventi per l'alta velocità ferroviaria e lo sviluppo delle reti autostradali con ponti e viadotti. Sul tavolo anche investimenti nella mobilità urbana sostenibile, insieme a Smart districts e intermodalità logistica integrata. Istruzione, formazione e ricerca Su questo punto il Governo ha intenzione di ricorrere massicciamente al Recovery Fund. Le azioni chiave per la didattica sono: digitalizzazione dell'istruzione; adeguamento competenze alle esigenze dell'economia e agli standard internazionali; miglioramento delle conoscenze digitali, economiche, istituzionali e per la sostenibilità; lifelong learning e formazione di lavoratori e cittadini inoccupati; lotta all'abbandono scolastico; politiche mirate ad aumentare il numero dei laureati; riqualificazione, formazione e selezione del personale docente. Per quanto riguarda le infrastrutture scolastiche e universitarie, il piano prevede: riqualificazione o ricostruzione in chiave di efficienza energetica e antisismica; cablaggio in fibra ottica; potenziamento 0-6 asili e infanzia; infrastrutture per e-learning; lab Tech e innovation ecosystems. Inclusione sociale e territoriale Nelle linee guida si analizzano gli effetti della crisi globale che ha determinato un aumento della disuguaglianze e che si mira ad arginare con la definizione di una strategia per le politiche attive, oltre al Family Act e a una formazione ad hoc per consentire alle donne di entrare nel mercato del lavoro. Sul fronte inclusione terrioritale riflettori sugli investimenti di riqualificazione urbana, anche in ottica smart, e sull'attuazione del Piano Sud 2030 e della Strategia Nazionale delle Aree Interne. Salute Focus anche sull'ecocistema sanitario. Più posti in terapia intensiva, resi necessari dall'epidemia, ma anche un uso più intenso ed integrato della tecnologia, a partire dall'introduzione del fascicolo sanitario elettronico. Ancora, rafforzamento della resilienza e tempestività di risposta del sistema ospedaliero, sostegno alla ricerca medica, immunologica e farmaceutica. Un capitolo di investimenti sarà indirizzato anche alle cure e all'assistenza a domicilio, per superare le attuali carenze del sistema delle residenze sanitarie assistenziali. Si aggiungono agli obiettivi anche l'integrazione tra politiche sanitarie e politiche sociali e ambientali e la valorizzazione delle politiche per il personale sanitario. Oltre le missioni, le politiche di supporto Oltre alle sette missioni, le linee guida del Recovery plan affrontano anche quelle che vengono definite politiche di supporto. In particolare nel documento si insiste su: investimenti pubblici che dovranno arrivare "ampiamente sopra il 3% del PIL"; revisione delle concessioni per migliorare "qualità dei servizi, costi e investimenti"; riforma della pubblica amministrazione, con tre finalità principali, cioè capitale umano, organizzazione e investimenti; ricerca e sviluppo, con un incremento delle risorse per il settore pubblico e la ricerca universitaria e la promozione della partecipazione delle imprese a hub tecnologici internazionali; riforma del fisco, con una riduzione strutturale del cuneo fiscale sul lavoro, tramite una riforma Irpef in chiave progressiva; riforma della giustizia, che prevede la riduzione della durata dei procedimenti civili e penali e l'aggiornamento del condice civile; riforma del mercato del lavoro per "tutelare i lavoratori vulnerabili, garantendo salari dignitosi", aumentare l'occupazione e offrire incentivi fiscali al welfare contrattuale. Gli obiettivi economico-sociali di lungo termine del Governo, come ha calcolato anche la Banca d'Italia, sono ambiziosi sul piano macroeconomico. Nello specifico, si mira a raddoppiare il tasso di crescita dell'economia italiana, portandolo dallo 0,8% nell'ultimo decennio alla media europea dell'1,6%. A questo si aggiunge la volontà di aumentare il tasso di occupazione di 10 punti percentuali, passando dall'attuale 63 per cento al 73,2, in linea con la media UE. Con Risposta a interpello n 322 dell' 8 settembre 2020 l'Agenzia delle Entrate ha chiarito l’ambito oggettivo della agevolazione del credito di imposta sisma che rimanda al credito per il Mezzogiorno. La società istante ha chiesto chiarimenti sul credito di imposta per investimenti nelle regioni dell'Italia centrale colpite dagli eventi sismici a far data dal 24 agosto 2016 (di cui all'art 18 quater Legge n 8/2017) in quanto intende acquistare un nuovo carrello elevatore per poter ottimizzare la movimentazione delle merci anche in un nuovo punto vendita. La società afferma che tale bene è strumentale alla propria attività di impresa e che si tratta di un bene durevole da inserire nel processo produttivo della impresa nel magazzino centrale della stessa situato in un comune nel “cratere sismico”. Essa specifica che l'acquisto contribuirà ad aumentare la capacità operativa dell'impresa ed è inteso come un progetto di investimento iniziale di ampliamento e ammodernamento classificabile nella voce B.II.2 dell’attivo dello Stato Patrimoniale. L’istante chiede se può beneficiare del credito di imposta per tale acquisto. L’agenzia si esprime dando un chiarimento di carattere generale specificando che “il quesito in esame implica una verifica delle modalità di contabilizzazione del bene descritto nell'istanza e della possibile classificazione dello stesso nelle voci B.II.2 e B.II.3 dell'attivo dello stato patrimoniale. E tale valutazione, essendo di tipo tecnico-fattuale, non è esperibile in sede di interpello” e aggiungendo che l’istanza è inammissibile quale interpello ai sensi dell’art 11 della Legge 212/2000. Essa però rileva in via generale che l’art 18 quater del DL n 8/2017 convertito con modificazioni nella versione vigente fino al 31 dicembre 2020 ha esteso alle imprese localizzate nei comuni delle seguenti regioni: Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici verificatisi a decorrere dal 24 agosto 2016, il credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno previsto dall'art 1 comma 98 della Legge 208/2015. In particolare, le disposizioni della Legge 208/2015 (come modificate successivamente) hanno previsto un credito di imposta per le imprese che effettuano l’acquisizione anche mediante locazione finanziaria di beni strumentali nuovi come "macchinari, impianti e attrezzature varie" facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna, Abruzzo. La Circolare n 34/E del 2016 ha chiarito il concetto di investimenti in macchinari, impianti e attrezzature varie funzionali alla realizzazione di un progetto di investimento iniziale, relativo alla creazione di un nuovo stabilimento o all'ampliamento della capacità produttiva di uno esistente. Ha precisato inoltre che sono ammessi alla agevolazione i beni strumentali alla attività di impresa che soddisfano il carattere della novità. Non ha però dato indicazione sulla precisa individuazione dei beni agevolabili, per i quali dice l'agenzia occorre fare riferimento alla corretta classificazione degli stessi in bilancio secondo la normativa civilistica e ai principi contabili. In particolare, occorre riferirsi al principio contabile OIC n 16 “Immobilizzazioni materiali” alla voce B.II.2 Impianti e macchinario dove vanno iscritti gli impianti generici, impianti specifici, altri impianti, macchinario automatico e macchinario non automatico. Alla voce B.II.3 attrezzature industriali e commerciali dove vanno iscritti attrezzature e attrezzatura varia legata al processo produttivo o commerciale dell’impresa. Secondo l’agenzia sono esclusi dalla agevolazione in oggetto tutti quelli classficabili in voci di bilancio diverse da quelle indicate nella norma della agevolazione. Fonte Fisco e tasse
Bando Archè 2020. Finanziamento a fondo perduto fino al 50% a sostegno delle start up lombarde in risposta all'emergenza Covid-19.
Area Geografica: Lombardia Scadenza: BANDO IN SCADENZA | Scadenza il 18/09/2020 Beneficiari: Micro Impresa, PMI Settore: Artigianato, Commercio, Industria, Servizi/No Profit, Turismo, Cultura, Agroindustria/Agroalimentare Spese finanziate: Consulenze/Servizi, Opere edili e impianti, Attrezzature e macchinari Agevolazione: Contributo a fondo perduto PRATICA COMPLESSA Consigliata l’istruzione della pratica da parte di un utente esperto in materia Descrizione completa del bando Il bando ARCHÈ 2020 sostiene le nuove realtà imprenditoriali lombarde (sia MPMI che professionisti) – c.d. start up – che necessitano di un sostegno pubblico per definire meglio il proprio modello di business, trovare nuovi mercati e sviluppare esperienze di co-innovazione in grado di rafforzarle, in particolar modo per rispondere agli effetti della crisi innescata dal Covid-19 che le ha costrette a sostenere i costi del lockdown e a subire uno shock di capitale. Sono ammissibili progetti di rafforzamento (unicamente presso la sede in Lombardia) per la realizzazione degli investimenti (materiali e immateriali) necessari alle fasi di prima operatività, nonché a consolidare ed espandere le attività di impresa/professionale. Il presente Bando prevede due riserve di dotazione, rispettivamente dedicate alle: 1. start up culturali e creative 2. start up innovative definite come i Soggetti Richiedenti iscritti nella sezione speciale del Registro delle Imprese Soggetti beneficiari Possono partecipare i Soggetti Richiedenti che, al momento della presentazione della Domanda, siano: Micro, piccole e medie imprese regolarmente costituite, iscritte nel Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e attive da un minimo di 12. 5 mesi e fino ad un massimo di 48 mesi con almeno una sede operativa attiva in Lombardia ed oggetto dell’intervento, come risultante da visura camerale Liberi Professionisti che appartengano ad uno dei settori di cui alla lettera M del codice prevalente ATECO 2007, che abbiano eletto a Luogo di esercizio prevalente dell’attività professionale uno dei Comuni di Regione Lombardia. Tipologia di interventi ammissibili Sono ammissibili Progetti di rafforzamento per la realizzazione degli investimenti (materiali e immateriali) necessari alle fasi di prima operatività, nonché a consolidare ed espandere le attività di impresa/professionale. I Progetti devono essere realizzati unicamente presso la sede operativa o l’unità locale ubicata in Lombardia oggetto di intervento. In presenza di più unità locali ubicate in Lombardia, l’impresa dovrà scegliere una sola unità ed indicarla in fase di Domanda. Le spese ammissibili, al netto di IVA, sono le seguenti: 1. Affitto per la durata del Progetto di sedi produttive, logistiche, commerciali all’interno del territorio regionale (escluso leasing). Corrispettivi per l’utilizzo di spazi di lavoro esclusivo o condiviso all’interno di strutture di supporto quali incubatori, acceleratori, spazi di coworking, inclusi i servizi accessori, limitatamente a quelli normalmente necessari per l’esercizio dell’oggetto dell’impresa; 2. Spese per servizi di Advisory con il compito di accompagnare le start up nella fase di consolidamento, nella misura massima del 20% della spesa totale di progetto (se non già dettagliate fra i costi sostenuti per l’utilizzo di spazi di lavoro condiviso di cui al punto 1); 3. Spese di adeguamento dell’impiantistica generale solo se direttamente correlate all’installazione di beni oggetto dell’investimento; le spese per interventi strutturali all’impianto di aerazione della struttura sono ammissibili solo se finalizzate al miglioramento della sicurezza sanitaria; 4. Acquisto e leasing di impianti di produzione, macchinari, attrezzature, (ammessi solo contratti di leasing stipulati successivamente alla data di presentazione della domanda); non sono ammessi beni usati; 5. Acquisto di software, licenze d’uso e servizi software di tipo cloud e saas e simili, brevetti e licenze d’uso sulla proprietà intellettuale, nella misura massima del 60% della spesa totale di progetto; 6. Spese per le certificazioni di qualità, il deposito dei marchi e la registrazione dei brevetti; 7. Strumenti e macchinari per la sanificazione e disinfezione degli ambienti aziendali e sistemi di misura e controllo della temperatura corporea a distanza, anche con sistemi di rilevazione biometrica, nella misura massima del 10% della spesa totale di progetto; 8. Altri servizi di consulenza esterna specialistica (legale, fiscale) non relativa all’ordinaria amministrazione, nella misura massima del 3% delle spese delle spese di cui ai punti da 1 a 7. Entità e forma dell'agevolazione L’agevolazione si configura come contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese considerate ammissibili e nel limite massimo di 75.000 €. L’investimento minimo ammissibile è pari a 30.000 €. Scadenza Domande dalle ore 12:00 dell’11 settembre 2020 e fino alle ore 18:00 del 18 settembre 2020. In riferimento alla modifica della base e della percentuale di calcolo la normativa (articolo 98 DL n. 18/2020, convertito con modificazioni dalla L. n. 27/2020 e art. 186 del DL n. 34/2020, convertito con modificazioni dalla L. n. 77/2020) ha previsto esclusivamente per l’anno 2020, il credito di imposta è calcolato nella misura unica del 50% dell’intero valore degli investimenti pubblicitari effettuati, e non più sul solo margine incrementale rispetto all'investimento effettuato nell'anno precedente.
Horizon Europe: cosa sono le mission?
In parte ispirate al programma Apollo per portare l'uomo sulla Luna, con le mission di Horizon Europe la Commissione europea si impegna a risolvere le principali sfide sociali, dalla lotta al cancro alla protezione degli oceani. Ogni mission avrà un calendario e un budget specifico in base al grado della sfida, con l'obiettivo di stimolare l'innovazione in tutti i settori per fornire soluzioni efficaci. > Horizon Europe: azioni Marie-Curie, piu’ spazio ai ricercatori in azienda Inoltre, le mission giocheranno un ruolo cruciale nel raggiungimento delle priorità dell'UE - come il Green Deal europeo e il piano europeo per sconfiggere il cancro - oltre a rappresentare un importante contributo al perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Nel dettaglio le mission proposte per il prossimo settennato riguardano 5 aree tematiche:
Call for ideas sulle mission di Horizon La Commissione UE ha lanciato - attraverso una piattaforma interattiva - una call for ideas per definire insieme ai cittadini europei le 5 mission di Horizon Europe. Per partecipare sono previsti due step:
Area Geografica: Calabria
Scadenza: Scadenza il 30/12/2020 Spese finanziate: Digitalizzazione, Opere edili e impianti, Attrezzature e macchinari Beneficiari: Micro Impresa, PMI IMPORTANTE: Possono presentare domanda le imprese con sede legale e/o unità locali nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio di Catanzaro. |
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