STUDIO DOTT. PAOLO ANTONINO MARIA FERRISE
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euronews 

l'Europa è più vicina 
rubrica curata da Eu20 European Network to local development 

Programma Life. Inviti a presentare proposte per progetti di assistenza tecnica per i sottoprogrammi "ambiente" e "azioni per il clima"

24/4/2019

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Scade l'8 giugno 2019 la possibilità di presentare proposte per progetti di assistenza tecnica per i sottoprogrammi "ambiente" e "azioni per il clima"nell'ambito del programma europeo Life.
Il Programma Life è il principale strumento dell’Unione europea a sostegno dei progetti di  salvaguardia dell’ambiente e della natura. I suoi obiettivi generali sono perseguiti attraverso due sottoprogrammi: 
Ambiente 
  • Ambiente e uso efficiente delle risorse
  • Natura e biodiversità
  • Governance e informazione in materia ambientale
Azione per il clima 
  • Mitigazione dei cambiamenti climatici 
  • Adattamento ai cambiamenti climatici
  • Governance e informazione in materia di clima
  • a loro volta articolati in tre settori prioritari ciascuno.

Possono partecipare al programma:
  • gli enti pubblici, che operano ad esempio nella gestione di parchi o risorse naturali;
  • le organizzazioni non a scopo di lucro, comprese le ONG, impegnate nella difesa e nella tutela dell’ambiente;
  • le imprese impegnate in progetti con impatto positivo sull’ambiente (recupero e riciclo di risorse, riduzione delle emissioni C02, riduzione dell’inquinamento).
A differenza della maggior parte dei programmi europei non è obbligatorio partecipare in partenariato, anche se resta consigliabile. 
Data ultima per la presentazione delle proposte :  8 Giugno, 2019
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Cybersecurity - verso competence center UE per ricerca e sviluppo

24/4/2019

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L'Europarlamento ha approvato in prima lettura il regolamento per istituire il Centro europeo di competenza industriale, tecnologica e di ricerca sulla cybersicurezza e la rete dei centri nazionali di coordinamento.
Queste strutture contribuiranno a tutelare il mercato unico digitale e ad accrescere l'autonomia dell'UE nel settore della cybersicurezza.
A metà marzo il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri (Coreper) aveva conferito alla presidenza rumena del Consiglio il mandato ad avviare i negoziati con il Parlamento europeo, che ora ha adottato il regolamento UE in prima lettura. Dopo le elezione europee, spetterà al nuovo Europarlamento il compito di concludere i negoziati.

Competence center per la cybersecurity in Europa
Lo scorso settembre il presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker, ha annunciato nel suo discorso sullo Stato dell'Unione l'intenzione di creare un network europeo di centri competenza per la cybersecurity, coordinati da un nuovo competence center europeo, l'European Cybersecurity Industrial, Technology and Research Competence Centre.
Nel dettaglio la proposta della Commissione UE prevede l'istituzione, a partire dal 2021, di un Centro europeo di competenza industriale, tecnologica e di ricerca sulla cybersicurezza con una rete di centri nazionali di coordinamento e una comunità delle competenze in materia di cybersecurity.
Il Centro potenzierà il coordinamento della ricerca e dell'innovazione nel settore della cybersicurezza e costituirà il principale strumento dell'UE per concentrare gli investimenti nello sviluppo industriale, nella tecnologia e nella ricerca in materia.
La rete di competenza per la cybersicurezza sarà costituita da centri nazionali di coordinamento designati dagli Stati membri. I centri nazionali disporranno di competenze tecnologiche in materia di cybersicurezza, o vi avranno accesso, ad esempio in settori quali la crittografia, la rilevazione automatica di intrusioni o gli aspetti umani della sicurezza.
Il Centro, in cooperazione con la rete, fungerà da meccanismo di attuazione per il sostegno finanziario relativo alla cybersecurity; il finanziamento dei centri proverrà principalmente dai programmi UE post 2020 Digital Europe e Horizon Europe, con la possibilità di contributi volontari degli Stati membri.
La proposta della Commissione UE prevede inoltre una terza struttura, la comunità delle competenze in materia di cybersicurezza, che riunisce i principali portatori di interessi al fine di consolidare e divulgare le competenze in materia di cybersecurity in tutta l'UE. Tra i suoi membri figureranno, tra gli altri, organizzazioni di ricerca industriali, accademiche e senza scopo di lucro, enti pubblici che si occupano di questioni operative e tecniche e, se del caso, attori di altri settori che si confrontano con sfide in materia di cybersicurezza.
Il testo del regolamento prevede che il Centro sarà istituito per il periodo compreso fra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2029. Successivamente sarà sciolto, a meno che non si decida altrimenti attraverso una revisione della normativa.
L'UE dispone anche di un'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (ENISA), che sarà trasformata in un'agenzia permanente dell'UE per la cybersicurezza. Le attività del nuovo Centro europeo di competenza industriale, tecnologica e di ricerca sulla cibersicurezza integreranno i compiti di ENISA senza duplicarli.
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Europa Creativa - fondi UE per progetti di traduzione letteraria

24/4/2019

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Aperto fino a giugno il bando 2019 per sostenere la promozione della traduzione della letteratura europea. A disposizione 2,5 milioni di euro per editori o case editrici.
La call è finanziata nell'ambito del sottoprogramma Cultura di Europa Creativa, che promuove la diversità culturale nell'UE, sostenendo artisti, professionisti della cultura e organizzazioni culturali negli ambiti: arti dello spettacolo, belle arti, editoria, cinema, TV, musica, arti interdisciplinari, patrimonio culturale e industria dei videogiochi.
Chi può partecipare al bando?
I progetti devono essere presentati da editori o case editrici stabiliti in uno dei paesi che partecipano al sottoprogramma Cultura, purché alla scadenza fissata per la presentazione delle proposte possiedano una personalità giuridica e siano attivi nel settore dell’editoria da almeno due anni.
I paesi ammissibili sono:
i 28 Stati membri dell’Unione europea e i paesi e territori d’oltremare che sono ammessi a partecipare al programma;
i paesi candidati e potenziali: Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Nord Macedonia e Serbia;
i paesi EFTA/SEE: Islanda e Norvegia;
i paesi interessati dalla politica europea di vicinato: Georgia, Moldova, Ucraina, Tunisia, Armenia e Kosovo.
Cosa viene finanziato ?
Le attività ammissibili sono la traduzione, la pubblicazione, la distribuzione e la promozione di un pacchetto di opere ammissibili di narrativa di alto valore letterario, indipendentemente dal genere, tra cui romanzi, racconti, opere teatrali, poesie, fumetti e letteratura per l’infanzia.
Le attività possono includere eventi speciali e attività di marketing/distribuzione organizzati per la promozione delle opere di narrativa tradotte nell’UE e fuori dai suoi confini, compresi gli strumenti di promozione digitale e la promozione di autori presso fiere del libro e festival letterari. A integrazione del pacchetto, i progetti possono anche includere traduzioni parziali (traduzione di stralci di opere di narrativa) tratte dal catalogo dei proponenti per promuovere la vendita di diritti in Europa e nel mondo.

Il progetto dovrà essere conforme ai requisiti concernenti le lingue: 
- la lingua di partenza e la lingua di destinazione devono essere lingue ufficialmente riconosciute di uno dei paesi ammissibili. Sono “lingue ufficialmente riconosciute” le lingue definite dalla Costituzione o dalla legge nazionale pertinente del paese in questione; 
inoltre, per facilitare la circolazione dell’opera da o verso i paesi dell’UE/EFTA 
- la lingua di partenza o la lingua di destinazione deve essere una lingua ufficialmente riconosciuta in uno dei paesi dell’UE o dell’EFTA (Norvegia e Islanda); 
- la traduzione e la distribuzione di opere tra paesi non UE/EFTA non sono ammissibili; 
sono ammissibili anche le traduzioni dal latino e dal greco antico (lingua di partenza) in lingue ufficialmente riconosciute;
la lingua di destinazione deve essere la lingua madre del traduttore (con la sola eccezione dei casi di lingue parlate meno frequentemente, se il proponente è in grado di fornire una motivazione adeguata); 
le traduzioni devono avere una dimensione transfrontaliera. Non è quindi contemplata la traduzione di opere letterarie nazionali da una lingua ufficiale di un paese a un’altra lingua ufficiale all’interno del medesimo paese.
I progetti dovranno anche essere conformi ai requisiti concernenti le opere originali (di partenza):
sono ammissibili sia le opere in formato cartaceo sia quelle in formato digitale (e-book) e gli audiolibri; 
le opere da tradurre e promuovere devono essere opere di narrativa di alto valore letterario, indipendentemente dal genere letterario, tra cui romanzi, racconti, opere teatrali, poesie, fumetti e letteratura per l’infanzia;
non sono ammesse le opere che non rientrano nella categoria opere di narrativa, ad esempio autobiografie, biografie o saggi privi di elementi narrativi, guide turistiche, opere che trattano di scienze umane (storia, filosofia, economia ecc.) nonché le opere relative ad altre scienze (fisica, matematica ecc.); 
le opere devono essere già state pubblicate;
le opere devono essere scritte da autori che siano cittadini o residenti in uno dei paesi ammissibili, ad eccezione di quelle in latino e in greco antico;
le opere non devono essere state precedentemente tradotte nella lingua di arrivo, a meno che la nuova traduzione non risponda a una necessità chiaramente valutata. In ogni caso, i proponenti devono illustrare l’impatto atteso sui nuovi lettori e fornire una spiegazione convincente della necessità di una nuova traduzione nella lingua di arrivo specifica.
Le domande devono essere presentate entro le ore 12.00 CET del 4 giugno 2019.
FONTE ASI . 
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Il nuovo fondo InvestEU

23/4/2019

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Tra le principali novità della proposta della Commissione europea per il Quadro finanziario pluriennale post 2020 c'è il nuovo programma InvestEU, il fondo che riunirà gli strumenti finanziari attualmente esistenti, con l'obiettivo di mobilitare investimenti per 650 miliardi di euro.
​Un unico Fondo per riunire tutti gli strumenti finanziari sostenuti dal bilancio dell'Unione, facilitare l’accesso a finanziamenti e garanzie da parte di soggetti economici che presentano un profilo di rischio del quale i finanziatori privati non potrebbero farsi carico e promuovere investimenti per la competitività, la crescita sostenibile, la resilienza sociale e l’inclusione. Attraverso InvestEU la Commissione mira a superare i risultati del Piano Juncker, che ha già mobilitato investimenti per 360 miliardi, raggiungendo il target di 650 miliardi di euro.
Come funziona InvestEU
Il Fondo opererà tramite una garanzia pubblica di 38 miliardi di euro a prezzi correnti, con un tasso di copertura del 40%, pari ad un fabbisogno di 15,2 miliardi, che sosterrà i progetti di investimento dei partner finanziari, accrescendone la capacità di rischio. I partner finanziari saranno tenuti a contribuire per almeno 9,5 miliardi di euro di capacità di rischio, portando la garanzia totale a 47,5 miliardi di euro. L’effetto moltiplicatore è fissato a 13,7 - anziché 15 per ogni euro di garanzia come nel caso del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) - alla luce della maggiore rischiosità dei progetti.
Quattro i settori intervento previsti:
Infrastrutture sostenibili, con garanzie per 11,5 miliardi di euro per il finanziamento di progetti in energia rinnovabile, connettività digitale, trasporti, economia circolare, acqua, rifiuti e altre infrastrutture ambientali,
Ricerca, innovazione, digitalizzazione, con garanzie per 11,25 miliardi di euro per il finanziamento di progetti in ricerca e innovazione, commercializzazione dei risultati della ricerca, digitalizzazione dell’industria, sostegno alle imprese innovative, intelligenza artificiale,
Sostegno alle PMI, con garanzie per 11,25 miliardi di euro per facilitare l’accesso al credito di piccole e medie imprese e, in casi debitamente giustificati, per le piccole imprese a media capitalizzazione,
Investimenti sociali e accrescimento delle competenze, con garanzie per 4 miliardi di euro per il finanziamento di progetti in competenze, istruzione, formazione, edilizia popolare, scuole, università, ospedali, innovazione sociale, cure mediche, assistenza di lunga durata e accessibilità, ma anche microfinanza, imprenditoria sociale, integrazione di migranti, rifugiati e persone vulnerabili.
Gli importi per ciascun finestra potranno essere adeguati dalla Commissione, fino ad un massimo del 15%, alla luce dell'evoluzione delle priorità politiche e della domanda.
Ogni finestra si compone di due comparti: il comparto dell’UE, che si occuperà di fallimenti del mercato o situazioni di investimento subottimali nuovi o complessi oppure che interessano tutta l’Unione; il comparto degli Stati membri, che si occuperà dei fallimenti del mercato o delle situazioni di investimento subottimali che interessano uno o più Paesi dell’Unione, per realizzare gli obiettivi dei fondi in regime di gestione concorrente.
All’interno di ciascuna sezione, infatti, gli Stati membri potranno costituire comparti differenziati, cui destinare fino al 5% dei fondi della Politica di Coesione e beneficiare della garanzia dell'UE e del suo elevato rating del credito.
Il partner principale del progetto sarà il gruppo BEI, come nel caso del FEIS, ma avranno accesso diretto alla garanzia dell'UE istituzioni finanziarie internazionali attive in Europa, quali la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), la Banca mondiale e la Banca del Consiglio d'Europa, e le banche di promozione nazionali, che dovranno operare in gruppo, in modo da coprire almeno tre Stati membri.
La garanzia dell’UE potrà essere utilizzata a copertura dei rischi per diverse tipologie di finanziamento fornite dai partner esecutivi: prestiti, garanzie, controgaranzie, strumenti del mercato dei capitali, qualsiasi altra forma di finanziamento o di supporto del credito, tra cui debito subordinato o partecipazioni azionarie o quasi-azionarie, concessi direttamente o indirettamente tramite intermediari finanziari, fondi, piattaforme di investimento o altri veicoli per essere erogati ai destinatari finali. Inoltre, è ammessa la copertura dei rischi per garanzie e finanziamenti concessi dai partner esecutivi ad un altro ente finanziario che poi svolgerà le attività di finanziamento ammesse.
La Governance di InvestEU
InvestEU sarà accompagnato da un unico polo di consulenza, in sostituzione dei 13 servizi attuali, così da semplificare il ricorso a queste opportunità di finanziamento per i beneficiari finali, fornire misure di accompagnamento durante l’intero ciclo di investimento e garantire uno sportello unico per i promotori dei progetti e gli intermediari, in maniera complementare alle attività di assistenza tecnica svolte nell’ambito dei programmi in regime di gestione concorrente. Un unico portale dei progetti di investimento europei, come già previsto nell'ambito del Piano Juncker, contribuirà a facilitare l'incontro tra investitori e promotori di progetti.
Ulteriori semplificazioni sono il corpus unico di regole in materia di reporting e governance e la maggiore flessibilità nel combinare vari strumenti di finanziamento. La Commissione ha infatti proposto di applicare le norme relative a InvestEU all'intero progetto in caso di mix con sovvenzioni provenienti anche da altri programmi, come Horizon Europe o il Connecting Europe Facility. Inoltre, nei giorni scorsi il Consiglio ha adottato la proposta dell'Esecutivo UE di esentare dall'obbligo di notifica preventiva i finanziamenti nazionali erogati dagli Stati membri attraverso InvestEU o sostenuti dal Fondo.
Per ciascuno dei quattro settori di intervento ci sarà un comitato per gli investimenti, composto da sei membri, di cui quattro permanenti che partecipano a tutte le formazioni e due particolarmente esperti nei settori coperti dalla finestra interessata. Sarà il comitato per gli investimenti ad approvare l’utilizzo della garanzia dell’UE per le operazioni di finanziamento e di investimento, sulla base del quadro di valutazione predisposto dalla squadra di progetto composta dagli esperti che i partner esecutivi mettono a disposizione della Commissione.
I rappresentanti dei partner esecutivi, così come i rappresentanti degli Stati membri, faranno inoltre parte del comitato consultivo che supporterà la Commissione nella progettazione dei prodotti finanziari e nell’individuazione dei fallimenti del mercato e delle situazioni di investimento subottimali e informerà i Paesi UE in merito all’attuazione del Fondo.
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