FINANZA DONNA
pagina dedicata interamente alle agevolazioni per la donna
Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna.
(Margaret Thatcher)
(Margaret Thatcher)
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana , il decreto interministeriale che disciplina le modalità di intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di bilancio per il 2021) al fine di promuovere e sostenere l'avvio e il rafforzamento dell'imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell'imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese. COS'E' Il Fondo a sostegno dell'impresa femminile è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”), con una dotazione di 40 milioni di euro, al fine di promuovere e sostenere l'avvio e il rafforzamento dell'imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell'imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese. Il Fondo è istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, che si avvale, in qualità di Soggetto gestore, dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia. A CHI SI RIVOLGE Il Fondo è volto a sostenere imprese femminili (intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome) di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle due seguenti linee di azione:
Possono beneficiare degli “incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili” di cui alla precedente lettera b), le imprese femminili costituite da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione Il Fondo sostiene, inoltre, azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile, attuate dal Soggetto gestore, sulla base di un piano di attività condiviso con il Ministero, attraverso iniziative per la promozione del valore dell'imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne, di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell'economia digitale e attraverso azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d'impresa e promuovere i programmi finanziati dal Fondo stesso. COSA FINANZIA Le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile ovvero per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, nei seguenti settori:
- essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni; - prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, ovvero non superiori a 400.000 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili. L'AGEVOLAZIONE Le agevolazioni sono concesse ai sensi e nei limiti dell’articolo 22 (“Aiuti alle imprese in fase di avviamento”) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione (Regolamento GBER) ovvero, per le imprese che non soddisfino le condizioni dei cui al predetto articolo 22 del Regolamento GBER, ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione (Regolamento «de minimis») e assumono la forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro. Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia. La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili previste nei programmi di investimento. In particolare:
In aggiunta a tali agevolazioni, per le imprese beneficiarie sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5.000,00 euro per impresa fruibile in parte attraverso servizi erogati dal Soggetto gestore, in parte in forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi. TERMINI E MODALITA' DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA Le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a sportello. Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica che sarà messa a disposizione ONLINE. L’apertura dei termini, le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal Ministero dello sviluppo economico con successivo provvedimento, con il quale saranno, altresì, fornite le necessarie specificazioni per la corretta attuazione degli interventi. LA NOSTRA ASSISTENZA ALLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA Lo Studio Ferrise fornisce assistenza completa alla presentazione della domanda . Il servizio di assistenza ha un costo di 950,00 euro . Nel caso si volesse usufruire dell'assistenza basta compilare il seguente modulo di contatto: Pubblicata dall'INPS la circolare con cui viene attivata la procedura per la presentazione delle domande di Reddito di libertà, la misura di sostegno economico destinata a favorire l'indipendenza economica e l'emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà, seguite dai centri antiviolenza.
Bandi e contributi per le donne Con il messaggio n. 4132 del 24 novembre 2021, l'Istituto nazionale di previdenza sociale ha dato il via libera alla procedura telematica per la presentazione delle domande di Reddito di libertà attraverso il Comune competente per residenza della donna richiedente. Il provvedimento fa seguito alla pubblicazione della circolare n. 166 dell'8 novembre 2021, con cui l’INPS aveva chiarito il modo in cui richiedere il sussidio fino a 400 euro mensili riconosciuto per un anno al massimo alle donne vittime di violenza e le modalità di pagamento. Violenza di genere: chi può richiedere il reddito di libertà? Il reddito di libertà, di importo massimo pari a 400 euro mensili pro capite per un anno, può essere richiesto dalle donne vittime di violenza, sole o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l'autonomia. Il contributo è concesso alle donne che hanno subito violenza e si trovino in condizioni di particolare vulnerabilità o in condizione di povertà, al fine di favorirne l'indipendenza economica, in base alle dichiarazioni fornite dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale. Il reddito di libertà è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l'autonomia abitativa e la riacquisizione dell'autonomia personale nonché il percorso scolastico e formativo dei figli minori. L'aiuto è compatibile con altri strumenti di sostegno come Reddito di cittadinanza, REM, Naspi, cassa integrazione guadagni e assegni per il nucleo familiare. Gli importi sono inoltre esenti dall’IRPEF, dal momento che sono erogate da un ente pubblico a titolo assistenziale. Come presentare domanda La domanda deve essere presentata dalle donne interessate, direttamente o tramite delegato o rappresentante legale, per il tramite del Comune competente per residenza, utilizzando il modello allegato alla circolare n. 166-2021. Compito dell'operatore comunale è quello di provvedere all'inserimento dell'istanza, accedendo al servizio online di presentazione della domanda stessa, inserendo nella barra di ricerca del sito INPS i termini "Prestazioni sociali dei comuni" e selezionando "Prestazioni sociali: trasmissione domande, istruzioni e software". Dovranno essere compilati tutti i campi presenti nella procedura, compresi i riferimenti a:
L’accredito delle somme avverrà tramite conto, intestato alla richiedente, dotato di IBAN, quale conto corrente, libretto di risparmio, carta prepagata. Nel caso venga indicato un IBAN estero occorre seguire le specifiche indicazioni fornite all’interno del documento di prassi dell’INPS. Nel corso della fase di acquisizione della domanda, il servizio svolgerà in automatico dei controlli sulla correttezza formale dei dati inseriti, consentendo, al termine, l’invio e la registrazione sul sistema informativo dell’Istituto, nonché la stampa di una ricevuta di presentazione da consegnare all’interessata. La prenotazione delle somme terrà conto della data di acquisizione dei dati da parte dell’INPS. Dopo la trasmissione della domanda verrà effettuata un’istruttoria automatizzata per verificare la disponibilità degli importi da erogare e la titolarità del conto corrente indicato nella fase di presentazione della domanda. Al termine di questa fase verrà fornito uno dei seguenti esiti della domanda:
Nel caso in cui la richiesta non venga accolta per mancanza di risorse, l’accoglimento potrà avvenire in un momento successivo. Tutte le domande non accolte alla data del 31 dicembre 2021 saranno scartate. Oltre alla fase di acquisizione, sul sito INPS saranno presenti anche le seguenti funzioni:
Per quanto riguarda la funzione di rettifica dell’IBAN, nel caso in cui la verifica della titolarità del conto corrente dia esito negativo, sarà inviata una notifica ai contatti del richiedente indicati in fase della domanda. L’IBAN potrà essere modificato entro 30 giorni dalla comunicazione dell’INPS all’interessata, per tramite del Comune di riferimento. I chiarimenti dell'INPS Con il messaggio n. 4132 del 24 novembre 2021 l'INPS ha rilasciato la procedura telematica di acquisizione delle domande da parte dei Comuni. È stato allegato al documento di prassi il modello da utilizzare per la richiesta, che dovrà essere accompagnata dalla certificazione dei requisiti d’accesso alla misura. Con la circolare n. 166 dell'8 novembre 2021, l’Istituto aveva fornito le istruzioni per la presentazione della domanda e le modalità di pagamento. Il provvedimento è conseguente alla ripartizione delle risorse del Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, nato grazie all'incremento di tre milioni di euro per l'anno 2020 del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, introdotto dal decreto Bersani (decreto-legge n. 223 del 4 luglio 2006, convertito in Legge n. 248 del 4 agosto 2006). Le risorse disponibili servono per contenere i gravi effetti dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 sulle donne in condizione di maggiore vulnerabilità, nonché per favorire, attraverso l'indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà. Il budget a disposizione viene ripartito tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano in base ai dati Istat al 1° gennaio 2020 riferiti alla popolazione femminile - residente nei comuni di ciascuna regione - appartenente alla fascia di età 18-67 anni, secondo la tabella allegata al DPCM del 17 dicembre 2020. I fondi vengono quindi trasferiti all'INPS dal Dipartimento per le pari opportunità sulla base della programmazione della spesa massima stabilita per le singole Regioni, entro 30 giorni dall'avvenuta registrazione da parte della Corte dei conti. I criteri di ripartizione del Fondo e i requisiti dell’agevolazione sono stati stabiliti dal DPCM 17 dicembre 2020, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 20 luglio 2021. Stop provvisorio alle domande di finanziamenti agevolati per imprenditoria giovanile e femminileLa misura per l'autoimprenditorialità in agricoltura Più Impresa, inizialmente rivolta ai soli giovani fino a 41 anni, è stata allargata alle donne senza limiti di età dalla legge di conversione del decreto Sostegni bis. Apertura che ha determinato un boom di domande e la chiusura dello sportello, a partire dal 5 novembre.
Il fabbisogno derivante dalle domande di agevolazione finora presentate a Ismea, che gestisce il regime di aiuto Più impresa, supera infatti la dotazione finanziaria disponibile. Da qui la chiusura dello sportello per la richiesta dei finanziamenti per l'autoimprenditorialità a decorrere dalle ore 17.00 del 5 novembre. Una volta condotte le istruttorie e verificate eventuali economie, Ismea potrebbe comunicare la riapertura della misura. Le agevolazioni si basano sul decreto legislativo n. 185-2000 in materia di sostegno all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego e sono accessibili sia ai giovani agricoltori che per progetti di imprenditoria femminile su tutto il territorio nazionale, grazie alle modifiche introdotte dal decreto Semplificazioni e dal Sostegni bis. Contributi e finanziamenti agevolati per imprenditoria giovanile e femminileNell’ambito delle politiche di sviluppo del settore agricolo e agroalimentare, ISMEA concede agevolazioni per sostenere il ricambio generazionale e lo sviluppo delle imprese agricole condotte da giovani e donne. I criteri per la concessione degli incentivi, a valere sul Capo III del Titolo I del decreto legislativo n. 185-2000, sono stati definiti con il decreto del 18 gennaio 2016 e poi aggiornati dopo che il decreto Mezzogiorno ha esteso la misura Resto al Sud alle imprese agricole. Il dlgs n. 185-2000 è stato quindi modificato prevedendo condizioni più favorevoli per l'avvio e lo sviluppo di imprese nelle regioni meridionali. Al regime di aiuto basato su un mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 75% delle spese ammissibili si è aggiunta inizialmente, solo per le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, la possibilità di ottenere un mutuo agevolato, a un tasso pari a zero, di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile accompagnato da un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile. E' questa l'opzione che la legge di conversione del decreto Semplificazioni ha allargato ai giovani agricoltori del Centro-Nord e che il decreto Mipaaf del 20 aprile 2020 ha recepito: nel nuovo testo, infatti, i beneficiari delle agevolazioni sono le microimprese e piccole e medie imprese con sede operativa sul territorio nazionale, che subentrino nella conduzione di un’intera azienda agricola o che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. In tutta Italia, quindi, sono previsti mutui agevolati a tasso zero a copertura del 60% delle spese di investimento e di durata massima pari a dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento e un contributo a fondo perduto aggiuntivo, fino al 35% della spesa ammissibile. Per le iniziative nel settore della produzione agricola il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni. Con il Sostegni bis le agevolazioni sono state allargate alle donne di tutte le età, diventando quindi un nuovo strumento a supporto dell'imprenditoria femminile in agricoltura. Cosa finanzia il bando ISMEA Il regime di aiuto prevede che le agevolazioni siano concesse sia per operazioni di subentro, cioè di cessione di un’intera azienda agricola a favore di un’impresa a totale o prevalente partecipazione giovanile, che per l'ampliamento e l'ammodernamento di aziende agricole esistenti già condotte da giovani. In entrambi i casi sono ammessi investimenti fino a un importo complessivo non superiore a 1,5 milioni di euro. Tra le spese ammissibili agli aiuti rientrano:
Come richiedere i finanziamenti Il nuovo portale per la presentazione delle domande è stato attivato alle ore 10.00 del 30 aprile 2021. Le domande convalidate sul precedente portale "Subentro/Ampliamento" sono state automaticamente importate, nel rispetto dell'ordine cronologico di presentazione. Dalle 17.00 del 5 novembre è sospesa l'acquisizione di nuove istanze, che potrà riprendere previa comunicazione di Ismea. Quanto all'iter per l'ammissione ai finanziamenti, sulla base delle informazioni contenute nella domanda, Ismea accerta la sussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi previsti dal decreto Mipaaf e la sostenibilità finanziaria ed economica dell’iniziativa e delibera, nei limiti delle risorse disponibili, l’ammissione alle agevolazioni o il rigetto dell'istanza, dandone comunicazione agli interessati. Entro sei mesi dalla comunicazione della delibera di ammissione alle agevolazioni, i beneficiari sono tenuti a produrre la documentazione necessaria alla stipula dei contratti di concessione delle agevolazioni. Il mutuo agevolato deve essere assistito da garanzie pari all’intero importo concesso, acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare, tramite iscrizione di ipoteca di primo grado acquisibile sui beni oggetto di finanziamento oppure su altri beni del soggetto beneficiario o di terzi. In alternativa o in aggiunta all’ipoteca, si può ricorrere a una fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta, sino al raggiungimento di un valore delle garanzie prestate pari al 10% del mutuo agevolato concesso. I beneficiari, inoltre, sono tenuti a stipulare idonee polizze assicurative a favore di ISMEA sui beni oggetto di finanziamento, secondo le modalità ed i termini che sono stabiliti nel contratto di mutuo agevolato. L'erogazione delle quote di agevolazioni avviene sulla base della rendicontazione delle spese effettuate per stato avanzamento lavori, per un massimo di 5 SAL, di cui il primo rendicontato entro sei mesi dalla data di stipula dei contratti. I beni oggetto delle agevolazioni, l'attività di impresa e la sede operativa devono essere mantenuti per un periodo minimo di cinque anni decorrenti dalla data di inizio effettivo dell’attività. Fonte FAS° Programma Horizon Europe. Invito a presentare proposte per "Women TechEU" (scadenza: 10/11/2021)Lo scorso 13 luglio la Commissione europea ha pubblicato l’invito a presentare proposte nell’ambito dei programmi European Innovation Ecosystems di Horizon Europe. Il presente bando, denominato “Women TechEU” si rivolge a tutte le donne alla guida delle cosiddette start-up deep tech con l’unico obiettivo di supportarle nella crescita delle loro aziende.
Per poter presentare domanda, le aziende o start-up devono necessariamente avere tra i fondatori o tra i co-fondatori una donna che, al contempo, ricopra un ruolo dirigenziale all’interno dell’azienda. Le start-up che soddisfano tale requisito e che sono state fondate e registrate almeno sei mesi prima della scadenza del bando possono partecipare. Si ricorda che le aziende devono avere sede in uno stato membro o in uno stato associato del programma Orizzonte Europa. La Commissione Europea ha messo a disposizione circa 3,75 milioni di euro che dovrebbero consentire il finanziamento di circa 50 progetti. Ognuna delle start-up vincenti potrà beneficiare di:
Fondo impresa donna: come funzionano gli incentivi per l'imprenditoria femminile previsti dal PNRR6/10/2021
Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto interministeriale che attiva il Fondo Impresa Donna per rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile.
Gli incentivi per l'imprenditoria femminile nella Legge di Bilancio 2021 L’obiettivo del Fondo impresa donna è quello di incentivare la partecipazione femminile al mondo delle imprese, supportando le competenze e la creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. La misura è istituita con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse Piano nazionale di ripresa e resilienza, pari a 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile. Il progetto, in particolare, costituisce un intervento cardine inserito tra le linee di intervento del ministero dello Sviluppo economico nel PNRR nell’ambito della missione "Inclusione e coesione". Il decreto interministeriale, firmato anche dal ministro dell’Economia e delle finanze e dal ministro per le Pari opportunità e la famiglia, sarà quindi inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. Next Generation EU, le donne al centro della ripartenza Come funziona il Fondo impresa donna In base alle anticipazioni di stampa, la bozza del decreto si svilupperebbe su tre assi. I primi due, nascita e consolidamento delle imprese femminili, avrebbero a disposizione 32,5 milioni; mentre il terzo, dedicato diffusione della cultura imprenditoriale e formazione, dovrebbe poter contare su 6,2 milioni. A questi si aggiungerebbero anche 1,3 milioni destinati alla gestione della misura affidata a Invitalia. Gli aiuti dovrebbero rivolgersi a quattro categorie di beneficiari: cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie; società di capitale con quote e componenti del cda per almeno due terzi di donne; imprese individuali la cui titolare è una donna; lavoratrici autonome. Sarebbero ammesse attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo con programmi di investimento da realizzare entro due anni il cui tetto di spese ammissibili è fissato a: 250mila euro per le nuove imprese; 400mila per quelle già esistenti. Quando fare domande di contributo Con un successivo provvedimento del MISE verrà fissara la data di partenza delle domande, che andranno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e poi valutate secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito. Quest'ultimo andrà a considerare i vari criteri, dal progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con una premialità assegnata alle iniziative ad alta tecnologia. Parità di genere, le politiche europee e gli obiettivi nel Recovery Plan italiano Siamo orgogliosi di mettere in rete la prima pagina dedicata interamente alle agevolazioni per le donne.
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