Assifact, l’associazione che riunisce gli operatori italiani del settore, ha presentato oggi a Londra presso la sede di Intesa Sanpaolo una ricerca realizzata con Accenture Strategy sull’impatto del fintech sul factoring e l’invoice finance, il finanziamento/anticipo delle fatture, una vera e propria mappa di un settore in costante accelerazione.
La ricerca La ricerca, dal titolo “Trend ed evoluzioni dell’invoice fintech a livello globale”, analizza i dati e studia le prospettive dell’evoluzione tecnologica e come la trasformazione digitale del modello di business e i nuovi strumenti a disposizione possano generare nuove opportunità e migliorare la redditività della società. «È un’occasione per confrontare esperienze e accelerare e strutturare forme di collaborazione tra due settori che sono complementari, non in competizione -, ha spiegato Alessandro Carretta, segretario generale di Assifact e professore di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Roma Tor Vergata -. L’evento di oggi vuole sottolineare il tema del fintech nell’ottica di una sempre maggiore integrazione dei servizi». Lo scenario che cambia Il fintech offre soluzioni innovative, immediatezza e automatismo ma «ha bisogno di spalle più robuste per crescere e di expertise nella valutazione del rischio di credito, nella quale abbiamo accumulato una grande esperienza», ha sottolineato Carretta. Nuovi protagonisti grandi e piccoli del fintech presentano soluzioni basate su nuove tecnologie per l’invoice financing e fanno ricorso a machine learning e intelligenza artificiale, soprattutto per rafforzare i processi interni e la rilevazione delle frodi. «Nell’invoice fintech si evidenzia la tendenza a collaborazioni tra banche e società tecnologiche, con le fintech focalizzate sulla copertura delle fasi più a monte della catena di valore, come la fatturazione elettronica e l’istruttoria iniziale, mentre è predominante il posizionamento delle banche su processi più a valle di incasso e gestione dei crediti», ha detto Carretta. Le cifre in Italia Il settore del factoring in Italia continua a crescere e ha un volume di affari di 247 miiardi di euro, pari al 14% del Pil, percentuale in linea con la Gran Bretagna, dove vale il 13% del Pil. Peso relativo simile ma dimensioni diverse, dato che il factoring britannico rappresenta da solo il 55% del totale europeo. «Londra è avanti, aiutata da una regolamentazione più snella e meno invasiva che lascia spazio all’iniziativa, mentre in Italia gli intermediari finanziari sono regolamentati come banche - spiega Diego Tavecchia, responsabile commissioni tecniche e relazioni internazionali di Assifact -. Anche in Italia però c'è fermento e siamo leader nell’analisi e nella ricerca, come l’evento di oggi dimostra». Nuove realtà Sul fintech la Gran Bretagna è indubbiamente avanti, ma anche in Italia stanno emergendo realtà interessanti come Illimity e Credimi, società specializzata nel factoring digitale. Il factoring, strumento che permette di trasformare in liquidità i crediti commerciali, ha avuto un ruolo particolarmente importante di sostegno e finanziamento alle imprese e alle catene di fornitura negli ultimi dieci anni di crisi o stagnazione economica. Il mercato è raddoppiato dalla crisi finanziaria in poi e gli anticipi erogati alle imprese hanno raggiunto i 55 miliardi di euro. La previsione di Assifact è di una crescita del settore del 7,12% quest'anno (era all’8% a fine ottobre). fonte ilSole24ore La Fondazione OIC ha pubblicato una specifica survey sul tema del leasing al fine di raccogliere l’opinione degli operatori e nella prospettiva di ottenere gli elementi necessari per promuovere in sede legislativa un'eventuale modifica del piano regolamentare vigente. Gli interessati potranno partecipare alla survey fino al 6 marzo 2020.
La Fondazione OIC ha pubblicato una specifica survey sul tema del leasing al fine di raccogliere l’opinione degli operatori e nella prospettiva di ottenere gli elementi necessari per promuovere in sede legislativa un'eventuale modifica del piano regolamentare vigente. La Fondazione evidenzia che in effetti, il Decreto Legislativo 139/2015 non ha apportato alcun cambiamento alla vigente disciplina per la contabilizzazione dei contratti di leasing. Con l’entrata in vigore, a partire dai bilanci che hanno inizio dal 1° gennaio 2019, del nuovo principio internazionale sul leasing, l’IFRS 16, si è definito il quadro regolatorio internazionale cui la Relazione fa riferimento. Tra le prerogative che la legge riconosce all’OIC vi è quella di fornire “supporto all'attività del Parlamento e degli Organi Governativi in materia di normativa contabile”. Rientra quindi tra i compiti dell’OIC quello di fornire al Legislatore elementi utili per valutare eventuali iniziative da intraprendere da qui la decisione della pubblicazione del survey al quale si può partecipare fino al 6 marzo 2020. Per rafforzare il sostegno agli investimenti innovativi realizzati dalle micro e piccole imprese in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, si allarga il perimetro della Nuova Sabatini: la maggiorazione del contributo statale prevista se si tratta di investimenti 4.0 sale dal 30 al 100%. A disposizione, 60 milioni dal 2020 al 2025 (12 milioni di euro per il 2020, 11 milioni per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e 4 milioni di euro per l’anno 2025).
Il 25% delle risorse è destinata alle micro, piccole e medie imprese per l’acquisto, anche mediante operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. |
|