Attraverso il Fondo Patrimonio PMI, che sarà attivo fino al 31 dicembre 2020, le imprese di medie dimensioni, in crisi a seguito dell’emergenza causata dal Covid-19, possono ottenere finanziamenti a condizioni vantaggiose destinati ad investimenti, capitale circolante e costi del personale. Il Fondo, in particolare, prevede l’acquisto di obbligazioni o titoli di debito da parte di Invitalia, soggetto gestore, emessi da società di capitali, comprese le cooperative, che hanno effettuato, dopo il 19 maggio 2020, un aumento di capitale pari ad almeno 250.000 euro. Sono ammesse le società con un ammontare di ricavi nell’esercizio 2019 compreso tra i 10 ed i 50 milioni di euro e meno di 250 dipendenti e che hanno subito, a causa della pandemia, una riduzione complessiva dei ricavi.
E’ operativo il Fondo Patrimonio PMI. Istituito dal decreto Rilancio (D.L. 34/2020, articolo 26), il Fondo resterà in funzione fino al 31 dicembre 2020. Obiettivo della misura è quello di garantire, alle imprese entrate in crisi a seguito dell’emergenza causata dal COVID-19, liquidità a condizioni vantaggiose. Il Fondo, che ha una dotazione finanziaria di 4 miliardi di euro, prevede infatti l’acquisto di obbligazioni o titoli di debito da parte di Invitalia, soggetto gestore, emessi da società di capitali, comprese le cooperative, che hanno effettuato, dopo il 19 maggio 2020, un aumento di capitale pari ad almeno 250.000 euro. Quattro i passaggi ai fini dell’ottenimento del finanziamento. Prima l’approvazione della delibera di aumento del capitale sociale e poi quella di emissione di obbligazioni o titoli di debito. Segue la presentazione della domanda a Invitalia per richiedere il finanziamento ed infine il versamento dell’aumento di capitale sociale. La verifica di ammissibilità sarà molto rapida e non è prevista una valutazione del merito creditizio. Leggi anche Patrimonializzazione PMI: al via la corsa per il riconoscimento del tax credit A chi è rivolto Possono richiedere l’intervento del Fondo le società per azioni, società in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata (anche semplificata), società cooperative, società europee e società cooperative europee aventi sede legale in Italia, che: - hanno un ammontare di ricavi nell’esercizio 2019 tra i 10 e i 50 milioni di euro e meno di 250 dipendenti; - hanno subito, a causa della pandemia da Covid-19, una riduzione complessiva dei ricavi nei mesi di marzo e aprile 2020 pari ad almeno il 33% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente; - hanno deliberato, successivamente al 19 maggio 2020 ed entro la data di presentazione della domanda, comunque non oltre il 31 dicembre 2020, un aumento di capitale sociale a pagamento in misura non inferiore a 250.000 euro; - non risultano, al 31 dicembre 2019, impresa in difficoltà ai sensi della normativa comunitaria. Escluse le società o cooperative che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo Secondo quanto chiarito nell’ambito delle FAQ pubblicate da Invitalia, non possono inoltre accedere ai benefici del Fondo, le società che hanno in corso una procedura concorsuale con finalità liquidatorie, non essendo in grado di garantire - tra le altre cose - il rispetto delle obbligazioni che scaturiscono dall’emissione di uno strumento finanziario (in primis, il rimborso dello strumento finanziario emesso). Ammesse invece le società che, a causa della crisi generata dal Coronavirus, hanno aperto successivamente al 31 dicembre 2019, la procedura del concordato preventivo in continuità a patto che il relativo provvedimento di omologa sia stato emesso dal competente Tribunale entro la data del 19 maggio 2020 (data di entrata in vigore del decreto Rilancio) e che le stesse si trovino in situazione di regolarità contributiva e fiscale all'interno di piani di rientro e rateizzazione già esistenti alla suddetta data del 19 maggio 2020. Secondo quanto specificato nelle FAQ pubblicate sul sito di Invitalia, ai fini della determinazione dei requisiti di accesso al Fondo PMI: - nel caso in cui l’istanza venga presentata da una società facente parte di un gruppo, il valore dei ricavi 2019 deve essere definito dalla somma dei ricavi registrati da tutte le società del gruppo, se si redige bilanci a livello consolidato, al netto delle operazioni infragruppo (valore dei ricavi aggregato); - per numero di dipendenti si intende il numero di persone presenti in azienda al 31 dicembre 2019, inquadrate a tempo determinato o indeterminato e iscritte nel libro matricola, cioè legate all’impresa con contratti che prevedono il vincolo di dipendenza. Nel caso in cui l’istanza venga presentata da una società facente parte di un gruppo, la verifica del numero di dipendenti, intesi come prima, è effettuata a livello di gruppo. Il numero dei dipendenti deve essere determinato tenendo conto dei dipendenti a tempo determinato o indeterminato, iscritti nel libro matricola e legati all’impresa da forme contrattuali che prevedono il vincolo di dipendenza, dei proprietari gestori (imprenditori individuali) e dei soci che svolgono attività regolare nell’impresa e che percepiscono un compenso per l’attività svolta diverso da quello di partecipazione agli organi amministrativi della società. Non dovrà invece tener conto di: apprendisti con contratto di apprendistato e le persone con contratto di formazione o con contratto di inserimento; dipendenti in cassa integrazione straordinaria; lavoratori utilizzati mediante somministrazione (cd “interinali”); durata dei congedi di maternità o parentali. Come interviene il Fondo Il Fondo Patrimonio PMI interviene acquistando obbligazioni o altri titoli di debito di nuova emissione (il valore nominale del singolo titolo o obbligazione non deve essere a 10.000 euro). L’ammontare massimo dei titoli sottoscritti dal Fondo sarà pari al minore tra 3 volte l'aumento di capitale privato ed il 12,5% del fatturato 2019. Esempio La società X, con ricavi nel 2019 pari a 10 milioni di euro, a fronte dell’aumento di capitale sociale di 500.000 euro può richiedere al Fondo Patrimonio PMI la sottoscrizione di un prestito obbligazionario subordinato fino a 1 milione e 250mila euro, che corrisponde al minore importo tra 3 volte l’aumento di capitale (1,5 milioni di euro) e il 12,5% dei ricavi (1,25 milioni). Il finanziamento ricevuto deve essere destinato a costi di personale, investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali che siano localizzati in Italia. In nessun caso potrà essere utilizzato per il pagamento di debiti pregressi. Se le società hanno ottenuto ulteriori aiuti in termini di garanzie o di tassi di interesse nell’ambito del “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19” la somma degli importi garantiti, dei prestiti agevolati e dell’ammontare degli strumenti finanziari sottoscritti non potrà superare il maggior valore tra: - il 25% del fatturato 2019; - il doppio dei costi del personale del 2019 (da bilancio o da dati certificati in caso di bilancio non ancora approvato) - il fabbisogno di liquidità della società per i 18 mesi successivi alla concessione dell’aiuto. Rimborso Il rimborso del prestito dovrà avvenire entro 6 anni, fatta salva la facoltà di rimborso anticipato dopo 3 anni. L’impresa paga interessi annuali molto bassi pari a 1,75% per il primo anno, 2% per il secondo e terzo anno e 2,50% per i restanti tre anni. Gli interessi maturano e sono corrisposti con periodicità annuale. Gli interessi, tuttavia, su richiesta specifica, possono essere capitalizzati e corrisposti in un’unica soluzione alla scadenza. La società, fino al rimborso integrale del finanziamento, deve fornire ogni 3 mesi un rendiconto periodico che attesti il rispetto delle condizioni, dei termini e degli impegni assunti. Premialità Alla società potrà essere riconosciuta una riduzione del valore di rimborso degli strumenti finanziari, pari al 5% per ciascuno dei seguenti impegni ed integralmente adempiuto: 1) mantenimento della base occupazionale in forza al 31 dicembre 2019, presso stabilimenti produttivi che siano localizzati in Italia, fino all’integrale rimborso del finanziamento; 2) investimenti per la tutela ambientale, finalizzati a ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra o alla riqualificazione energetica degli edifici, per un importo non inferiore al 30% dell’ammontare degli strumenti Finanziari sottoscritti, effettuati entro la data di rimborso del titolo stesso; 3) investimenti in tecnologie abilitanti dell’industria 4.0 per un importo non inferiore al 30% dell’ammontare degli strumenti finanziari sottoscritti, effettuati entro la data di rimborso del titolo stesso. La riduzione del valore di rimborso degli strumenti Finanziari non potrà comunque essere superiore complessivamente agli importi degli aiuti de minimis concedibili ai sensi Regolamento (UE) 1407/2013 e se rilevante, del Regolamento (UE) 1408/2013 e del Regolamento (UE) 717/2014. Come si presenta la domanda La domanda di finanziamento deve essere presentata tramite la piattaforma Invitalia dopo che la società ha effettuato l’aumento del capitale e ha deliberato l’emissione dell’obbligazione o del titolo di debito. Per concludere la presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del legale rappresentante della società. Al termine della procedura on line viene assegnato un protocollo elettronico. Invitalia, entro 10 giorni dal ricevimento della domanda, procede alle verifiche di ammissibilità, chiedendo eventualmente integrazioni in caso di necessità (da fornire entro 10 giorni). In caso di esito positivo delle verifiche, Invitalia, entro i 10 giorni successivi, procede alla sottoscrizione dei titoli emessi ed al versamento del prezzo di sottoscrizione. Al momento della presentazione dell’istanza di accesso al Fondo, è obbligatorio trasmettere la delibera di assemblea straordinaria dei soci ovvero del Consiglio di Amministrazione di aumento a pagamento e sottoscrizione del capitale sociale. Non è obbligatorio trasmettere la documentazione attestante l’avvenuto versamento dell’importo in aumento del capitale effettuato: il versamento dovrà avvenire entro 10 giorni dall’esito positivo del procedimento istruttorio, termine entro il quale l’impresa dovrà produrre la documentazione contabile attestante l’avvenuto integrale versamento (necessaria per il perfezionamento dell’operazione e, quindi, per la sottoscrizione da parte di Invitalia degli strumenti finanziari emessi e contestuale erogazione del loro controvalore nominale). Gli step ai fini del finanziamento 1. Approvazione della delibera di aumento del capitale sociale a pagamento 2. Approvazione della delibera di emissioni di obbligazioni o altri titoli di debito (il valore nominale del singolo titolo o obbligazione non deve essere a 10.000 euro) 3. Presentazione domanda a Invitalia per richiedere il finanziamento del Fondo Patrimonio PMI 4. Versamento dell’aumento di capitale sociale. Il Ministero dello Sviluppo Economico con la circolare n. 239062 del 22 settembre 2020, ha chiarito che, in riferimento alle domande di agevolazione relative alla Nuova Sabatini presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dalla data del 17 luglio 2020, il contributo complessivo è erogato dal Ministero dello Sviluppo Economico alla PMI beneficiaria in un’unica soluzione, con le modalità e nei termini previsti dalla vigente disciplina della misura agevolativa per l’erogazione della prima quota.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la circolare n. 239062 del 22 settembre 2020 contenente indicazioni e chiarimenti in merito alle modalità di applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 39, comma 1, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 relativi alla misura “Nuova Sabatini”. In particolare la circolare evidenzia che l’articolo 39, comma 1, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, ha modificato la disciplina relativa alla misura agevolativa di cui all’articolo 2 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, e successive modifiche e integrazioni (cosiddetta Nuova Sabatini), innalzando, a decorrere dal 17 luglio 2020, l’importo del finanziamento, a fronte del quale il contributo pubblico è erogato all’impresa beneficiaria in un’unica soluzione, da 100.000 a 200.000 euro. Pertanto, con la circolare, sono fornite le istruzioni operative relative all’innovazione normativa introdotta. Finanziamenti di importo non superiore a 200 mila euro In riferimento alle domande di agevolazione presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dalla data del 17 luglio 2020, il contributo complessivo è erogato dal Ministero dello Sviluppo Economico alla PMI beneficiaria in un’unica soluzione, con le modalità e nei termini previsti dalla vigente disciplina della misura agevolativa per l’erogazione della prima quota. Ciò ha comportato una modifica alla circolare direttoriale n. 14036 del 15 febbraio 2017 e precisamente dell’ultimo periodo del punto 13.3. In definitiva viene stabilito che: “In relazione alle domande di agevolazione presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dalla data del 1° maggio 2019, nel caso in cui l’importo del finanziamento deliberato in favore della PMI non è superiore a 100.000,00 euro, nonché in relazione alle domande presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dalla data del 17 luglio 2020, nel caso in cui l’importo del finanziamento deliberato in favore della PMI non è superiore a 200.000,00 euro, il Ministero, ricevuto il modulo RU, procede, entro sessanta giorni, ad erogare il contributo in conto impianti di cui al punto 8.1 in un’unica soluzione, adottando le medesime modalità di verifica già previste per l’erogazione della prima quota di contributo, fermo restando il rispetto dei limiti dell’effettiva disponibilità di cassa. Ai fini della predetta modalità di erogazione del contributo in un’unica soluzione, non rilevano eventuali variazioni in diminuzione dell’ammontare del finanziamento oggetto di delibera conseguenti alla stipula del contratto con la banca o intermediario finanziario, ovvero alla realizzazione di un investimento di importo inferiore rispetto a quello preventivato dalla PMI in sede di domanda.” Per determinare l’ammontare esatto del contributo, rileva quindi esclusivamente, l’importo del finanziamento deliberato in favore della PMI da parte di una banca o intermediario finanziario. Il cumulo del credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno e del credito di imposta per investimenti in beni strumentali è ammissibile, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto per l'investimento. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 360 del 16 settembre 2020. Il credito d'imposta per investimenti nel Mezzogiorno è infatti cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, sempre che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta a interpello n. 360 del 16 settembre 2020 riguardante il cumulo del credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno e del credito di imposta per investimenti in beni strumentali. L’articolo 1, della Legge n. 208 del 2015 ha istituito un credito di imposta a favore delle imprese che, a decorrere dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2020, effettuano l'acquisizione, anche mediante contratto di locazione finanziaria, di beni strumentali nuovi, in particolare macchinari, impianti e attrezzature varie, facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. Il credito d'imposta è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell'intensità o dell'importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento. Secondo la Legge di Bilancio 2020, alle imprese che a decorrere dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato è riconosciuto un credito d'imposta alle condizioni e nelle misure stabilite dai commi 188, 189 e 190 in relazione alle diverse tipologie di beni agevolabili. Il credito d'imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto. La disciplina del credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno prevede quindi la cumulabilità, a determinate condizioni, di tale beneficio con altri gli aiuti di Stato, non escludendo espressamente la possibilità di cumulo con misure di carattere generale. Pertanto, in relazione alla cumulabilità del credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno e del credito di imposta per investimenti in beni strumentali introdotto dalla legge di Bilancio 2020, è stato evidenziato che, in relazione ai medesimi investimenti, sia possibile cumulare i due benefici, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto per l'investimento. Incentivi fino all’85% della spesa per le piccole imprese del Mezzogiorno, la conferma arriva dall’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 360 del 16 settembre 2020. E’ possibile presentare le domande per richiedere il tax credit librerie riferito al 2019. Le istanze devono essere inviate esclusivamente tramite il sistema predisposto dalla Direzione Generale Biblioteche e diritto d'autore del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, previa registrazione (obbligatoria anche per chi ha presentato istanza o effettuato l’accesso al portale nel 2019). La finestra per la presentazione delle domande, aperta il 24 settembre 2020, si chiuderà il 23 ottobre 2020.
Attiva dal 24 settembre 2020 la procedura telematica per la presentazione delle domande per il riconoscimento del tax credit librerie per il 2019. Gli esercenti interessati devono farne richiesta alla Direzione Generale Biblioteche e diritto d'autore del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MiBACT) entro il 23 ottobre 2020. Chi può presentare domanda Il credito d’imposta (istituito dalla legge di Bilancio 2018 e disciplinato dal decreto interministeriale n. 215 del 23 aprile 2018) spetta agli esercenti di attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di libri in esercizi specializzati con codice ATECO principale 47.61 o 47.79.1. Secondo quanto indicato nell’ambito delle FAQ pubblicate dalla Direzione Generale Biblioteche e diritto d'autore, i predetti codici principali devono essere posseduti al momento della presentazione della domanda. Sono ammessi al beneficio gli esercenti che: - abbiano sede legale nello Spazio Economico Europeo; - siano soggetti a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale, ovvero per la presenza di una stabile organizzazione in Italia, cui sia riconducibile l'attività commerciale cui sono correlati i benefici; - abbiano sviluppato nel corso dell'esercizio finanziario precedente ricavi derivanti da cessione di libri, pari ad almeno il 70% dei ricavi complessivamente dichiarati. La soglia del 70% dei ricavi sul totale dei ricavi complessivamente dichiarati è da riferirsi alla somma dei ricavi derivanti da cessione di libri sia nuovi che usati nel loro complesso, mentre per “ricavi complessivamente dichiarati” si intendono i ricavi derivanti dalla gestione caratteristica dell’attività, risultanti dall’esercizio finanziario precedente la richiesta (cfr. FAQ pubblicate dalla Direzione Generale Biblioteche e diritto d'autore). Parametri per il calcolo del credito d’imposta Il credito d'imposta è parametrizzato, con riferimento al singolo punto vendita e riferito alle seguenti voci: - IMU (massimale 3.000 euro); - TASI (massimale 500 euro); - TARI (massimale 1.500 euro); - imposta sulla pubblicità (massimale 1.500 euro); - tassa per l’occupazione di suolo pubblico (massimale 1.000 euro); - spese per locazione (massimale 8.000 euro, al netto dell’IVA). In tale voce rientrano il pagamento del canone e delle eventuali spese accessorie (ad esempio: spese registrazione contratto, ecc.); - spese per mutuo (massimale 3.000 euro). In tale voce rientrano il pagamento della rata di mutuo, per la parte relativa al capitale al netto degli interessi (per acquisto o ristrutturazione) e le eventuali spese accessorie (ad esempio: spese notarili, di perizia, assicurativi, ecc.). Le spese per il leasing immobiliare non rientrano nella parametrizzazione del credito di imposta; - contributi previdenziali e assistenziali per i dipendenti (massimale 8.000 euro). Sono esclusi i contributi previdenziali INPS pagati dai soci e quelli obbligatori per i titolari di librerie. Le voci devono riferirsi agli importi dovuti e pagati nell’anno 2019. Importo credito d’imposta Il credito d'imposta è riconosciuto fino ad un massimo di: - 20.000 euro per gli esercenti di librerie che non risultano ricomprese in gruppi editoriali dagli stessi direttamente gestite; - 10.000 euro per gli altri esercenti. Con riferimento a ciascun gruppo editoriale che ricomprenda una o più librerie gestite direttamente, il credito di imposta può essere riconosciuto complessivamente, per ciascun anno, per un importo massimo pari al 2,5% delle risorse disponibili. Invio delle domande Le domande per richiedere il credito d’imposta devono essere presentate entro il 23 ottobre 2020 (ore 12:00), esclusivamente tramite il sistema “TaxCredit Librerie”, previa registrazione al portale https://taxcredit.librari.beniculturali.it. La registrazione dovrà essere effettuata ex-novo anche dai soggetti che hanno presentato istanza o effettuato l’accesso al portale nell’anno 2019. "Patrimonio Rilancio": approvato il sostegno per la ricapitalizzazione delle grandi imprese18/9/2020 La Commissione europea ha approvato un regime italiano con una dotazione di bilancio complessiva di 44 miliardi di euro destinato a sostenere le grandi imprese colpite dalla pandemia di coronavirus. Il regime si articola in quattro misure, che sono state approvate ai sensi del quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato.
Le misure italiane di sostegno Il sostegno è in favore delle grandi imprese particolarmente colpite dalla pandemia di coronavirus, da realizzare attraverso strumenti di ricapitalizzazione, in particolare strumenti di capitale e strumenti ibridi di capitale (obbligazioni convertibili e debiti subordinati) e al fine di sostenere la solvibilità di un'ampia gamma di imprese aiutandole a garantire il proseguimento delle loro attività e a sostenere l'occupazione. Le misure previste dal regime consistono in: - conferimenti in capitale; - obbligazioni obbligatoriamente convertibili; - obbligazioni convertibili, su richiesta del beneficiario o dell'obbligazionista; - debiti subordinati. Le quattro misure sono amministrate da "Patrimonio Rilancio", una società veicolo ad hoc. La Commissione ha constatato che il regime notificato dalle autorità italiane è compatibile con le condizioni previste dal quadro temporaneo ed è necessaria, opportuna e proporzionata a quanto necessario per porre rimedio al grave turbamento dell'economia di uno Stato membro in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE. Misure di ricapitalizzazione Per quanto riguarda le misure di ricapitalizzazione, è previsto che: - il sostegno sia messo a disposizione delle imprese se risulta necessario per il mantenimento delle attività, se non è disponibile nessun'altra soluzione adeguata e se è nell'interesse comune intervenire; - il sostegno si limita all'importo necessario per garantire la sostenibilità dei beneficiari e non va al di là del ripristino della struttura patrimoniale precedente la pandemia di coronavirus; - il regime prevede una remunerazione adeguata per lo Stato; - le condizioni che governano le misure incentivano i beneficiari e/o i loro proprietari a rimborsare il sostegno quanto prima possibile. La Commissione comunica inoltre che sono in atto misure di salvaguardia al fine di garantire che i beneficiari non usufruiscano indebitamente degli aiuto di Stato a scapito della concorrenza leale nei mercati interni, prevedendo ad esempio il divieto di acquisizioni, per evitare espansioni commerciali aggressive. Allo stesso scopo, gli aiuti a favore di un'impresa che dovessero essere superiori alla soglia di 250 milioni di euro, dovranno essere notificati separatamente e valutati individualmente. Strumenti di debito subordinato Per quanto riguarda gli aiuti sotto forma di strumenti di debito subordinato, è stabilito che gli stessi: - non devono superare i limiti relativi al fatturato e alle spese salariali dei beneficiari previsti dal quadro temporaneo, - possono essere concessi soltanto entro la fine del 2020. Inoltre sono ammissibili all'aiuto nell'ambito di questo regime solo le imprese che non erano considerate in difficoltà al 31 dicembre 2019. Fonte PSOA Descrizione completa del bando
La Regione del Veneto ha approvato il presente bando, che implementa la Sub-azione C): "investimenti innovativi nel settore ricettivo-turistico." dell'Azione 3.3.4. Il bando è finalizzato a promuovere e sostenere investimenti innovativi in ambito digitale nel sistema ricettivo turistico che favoriscano l’innovazione e la differenziazione dell’offerta e dei prodotti turistici dell’impresa in modo da consentirne la rigenerazione e il riposizionamento. Soggetti beneficiari Possono presentare domanda di sostegno le micro, piccole e medie imprese (PMI), indipendentemente dalla loro forma giuridica, che: a) sono regolarmente iscritte nel registro delle imprese o al R.E.A. e attive presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, competente per territorio alla data del 31 dicembre 2019 e ivi risultare regolarmente iscritte come “Attiva”; le imprese aventi sede legale in altro Stato comunitario devono essere in possesso di analoghi requisiti in conformità alla legislazione ivi vigente; b) gestiscono e/o sono proprietarie di strutture ricettive attive, la cui sede operativa, nella quale realizzare il progetto, rientra negli ambiti territoriali della Regione del Veneto; Tipologia di interventi ammissibili Ai fini del presente bando sono ammissibili a contributo standard (voucher), per un massimo di euro 6.000 per ciascuna impresa, diverse tipologie di interventi, tra loro combinabili, salvo gli interventi di cui al punto d) che sono obbligatori: a) fino ad euro 3.500 per interventi innovativi per attività di acquisto/consulenza relativi alle seguenti voci: - hardware/software per videoconferenze; - sistemi e soluzioni per lo smartworking e il telelavoro; - internet delle cose e delle macchine; - cloud, fog e quantum computing; - cyber security, risk management e business continuity; - intelligenza artificiale e machine learning; - soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D); - soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc); - sistemi di pagamento mobile e/o via Internet; - soluzioni tecnologiche digitali (ad esempio app, beacon, etc.) per favorire forme di distanziamento sociale dettate dalle misure di contenimento legate all’emergenza sanitaria da Covid-19; b) fino ad euro 1.000 per interventi volti a favorire la connettività a banda ultra larga per l’impresa ricettiva; c) fino ad euro 3.500 per aggiornamento del sito web della struttura ricettiva alle principali lingue degli ospiti della destinazione così come risultanti dalle statistiche ufficiali della Regione del Veneto e/o adeguamento a standard di sicurezza, interoperabilità e accessibilità del sito web ovvero senza barriere architettoniche informatiche, che consentono quindi l’utilizzo e l’accesso ai servizi anche a coloro che sono affetti da disabilità temporanee e non e che quindi utilizzano tecnologie ausiliarie; d) - da euro 600 fino a euro 1.000 intervento obbligatorio per le strutture ricettive alberghiere alberghi o hotel, villaggi-albergo, residenze turistico-alberghiere, alberghi diffusi e per strutture ricettive all’aperto: villaggi turistici, campeggi, per software di performance su occupazione posti letto/camere, ADR, REVPAR utilizzabile anche a livello di destinazione; - da euro 600 fino a euro 1.000 intervento obbligatorio per le strutture ricettive complementari alloggi turistici, case per vacanze, unità abitative ammobiliate ad uso turistico, bed & breakfast, rifugi alpini e per strutture ricettive in ambienti naturali, per software per la di trasmissione contestuale dei dati relativi alla statistica turistica, ai dati di PS relativi agli ospiti della struttura ricettiva e i dati relativi all’imposta di soggiorno ove applicata nella destinazione. e) fino ad euro 500 per interventi di assistenza tecnica per l’utilizzo dei software di cui al punto precedente o per l’utilizzo del Destination Management System regionale ove adottato dalla destinazione o da rete di imprese a cui la struttura ricettiva fa riferimento. Sono ammissibili le spese direttamente imputate al piano di interventi, coerenti con l’attività dell’impresa, e con le finalità del bando, sostenute e pagate dal soggetto beneficiario. Entità e forma dell'agevolazione Sono ammissibili gli interventi con importi complessivi di spesa ammissibile con un minimo di euro 2.000 fino ad un massimo di euro 6.000. L'intensità massima dell’aiuto previsto, nella forma di contributo in conto capitale, è del 100% della spesa ammissibile per la realizzazione del piano di interventi. Scadenza L’apertura dei termini per l’accreditamento è prevista dal giorno lunedì 23 novembre 2020. L’apertura dei termini per la compilazione e la presentazione della domanda di sostegno è prevista a partire dalle ore 10.00 del giorno mercoledì 25 novembre 2020, fino alle ore 17.00 del giorno mercoledì 23 dicembre 2020. Il bando è finalizzato a sostenere le piccole e medie imprese turistico-ricettive del Veneto che abbiano dovuto o debbano sostenere interventi per adeguare le proprie strutture al rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie previste dalle normative nazionali e dalle linee guida per la riapertura e l’ordinario svolgimento delle attività turistiche, recepite con Ordinanza del Presidente della Giunta regionale del Veneto, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Soggetti beneficiari Possono presentare domanda di sostegno le micro, piccole e medie imprese (PMI), indipendentemente dalla loro forma giuridica, che: a) sono regolarmente iscritte nel registro delle imprese o al R.E.A. e attive presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, competente per territorio alla data del 31 dicembre 2019 e ivi risultare regolarmente iscritte come “Attiva”; le imprese aventi sede legale in altro Stato comunitario devono essere in possesso di analoghi requisiti in conformità alla legislazione ivi vigente; b) gestiscono e/o sono proprietarie di strutture ricettive attive e classificate come indicato di seguito, la cui sede operativa, nella quale realizzare il progetto, rientra negli ambiti territoriali della Regione del Veneto. Le strutture ricettive sono: a) strutture ricettive alberghiere: alberghi o hotel, villaggi-albergo, residenze turistico-alberghiere, alberghi diffusi; b) strutture ricettive all’aperto: villaggi turistici, campeggi; c) strutture ricettive complementari: alloggi turistici, case per vacanze, unità abitative ammobiliate ad uso turistico, bed & breakfast e rifugi alpini; d) strutture ricettive in ambienti naturali. Ogni impresa può presentare una sola manifestazione d’interesse. Tipologia di interventi ammissibili Ai fini del presente bando sono ammissibili al sostegno gli interventi finalizzati ad adeguare le strutture turistico-ricettive al rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie previste dalle normative nazionali e dalle linee guida per la riapertura e l’ordinario svolgimento delle attività turistiche, recepite con Ordinanza del Presidente della Giunta regionale del Veneto, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. In particolare sono ammissibili le spese - direttamente imputate al progetto, coerenti con l’attività dell’impresa, e con le finalità del bando - sostenute e pagate dal soggetto beneficiario per l’acquisto e l’installazione di macchinari e dotazioni, nonché per la fornitura di servizi relativamente a: a) Macchinari e dotazioni per sanificazione e igienizzazione (es. lampade UV, macchine ad ozono, termorilevatori , ecc.); b) Interventi da parte di ditte specializzate per: - attività di pulizia e sanificazione della struttura; - attività di sanificazione degli impianti ad aria condizionata; c) Bagni chimici separati; d) Distanziatori e strumenti di protezione per offerta ristorativa; e) Dotazioni e presidi medico-sanitari e di primo soccorso; f) Materiali di igienizzazione e dispositivi di protezione individuali per personale e clienti. Le spese di cui alla lettera f) non possono superare il 20% della spesa complessiva ammissibile. Per essere ritenuti ammissibili gli interventi da sovvenzionare devono essere stati attuati – o essere attuati - a partire dal 1 marzo 2020. Entità e forma dell'agevolazione Sono ammissibili gli interventi con importi complessivi di spesa ammissibile non inferiori a € 5.000 e fino ad un massimo di € 20.000. Con il presente bando si stabilisce che l’intensità massima dell’aiuto previsto, nella forma di contributo in conto capitale, è del 70% della spesa ammissibile per la realizzazione delle iniziative in progetto. Scadenza La compilazione della manifestazione d’interesse è possibile a partire dalle ore 10.00 del giorno martedì 13 ottobre 2020, fino alle ore 17.00 del giorno martedì 27 ottobre 2020. La conferma della stessa tramite le istruzioni indirizzate alla casella di posta PEC del richiedente dovrà essere effettuata non oltre le ore 17.00 del giorno giovedì 29 ottobre 2020. Area Geografica: Veneto Scadenza: PROSSIMA APERTURA | In fase di attivazione Beneficiari: PMI, Micro Impresa Settore: Artigianato, Commercio, Industria, Servizi/No Profit, Agroindustria/Agroalimentare Spese finanziate: Attrezzature e macchinari Agevolazione: Contributo a fondo perduto PRATICA COMPLESSA Consigliata l’istruzione della pratica da parte di un utente esperto in materia Descrizione completa del bando La Regione Veneto e Unioncamere del Veneto, in considerazione della situazione di emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del COVID-19 e la conseguente necessità da parte delle imprese di dotarsi di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e strumenti di prevenzione per la messa in sicurezza dei lavoratori, mettono a disposizione la somma di euro 3.000.000 per il riconoscimento alle imprese del rimborso delle spese sostenute. Soggetti beneficiari Possono accedere ai benefici le imprese dei settori industria, artigianato, commercio e servizi che: 1) abbiano sede principale o secondaria in Veneto e siano iscritte al Registro delle Imprese di una delle province della regione; 2) siano micro, piccole e medie imprese. Tipologia di interventi ammissibili ono ammissibili al rimborso di cui al presente Bando le spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di DPI le cui caratteristiche tecniche rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa e per l’acquisizione di strumenti di prevenzione della diffusione del Covid-19. A tal fine, sono ammissibili le seguenti tipologie: LINEA 1 – Spese per investimenti - dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea; - attrezzature per la sanificazione e igienizzazione dei locali; - strumenti di aerazione, sia tramite apparecchi di filtraggio e purificazione dell’aria, sia attraverso l’installazione di sistemi di aerazione meccanica alternativi al ricircolo; - pannelli divisori, pareti mobili, nonché arredi atti a garantire il rispetto delle misure di distanziamento sociale tra i lavoratori prescritte dalla normativa. LINEA 2 – Spese correnti - mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3; - guanti in lattice, in vinile e in nitrile; - dispositivi per protezione oculare; - indumenti di protezione, quali tute e/o camici; - calzari e/o sovrascarpe; - cuffie e/o copricapi; - detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici; - servizi di disinfezione e sanificazione dei locali. Entità e forma dell'agevolazione Il contributo è pari al 80% delle spese sostenute sino ad un importo massimo di 4.000 euro, corrispondente ad una spesa ammissibile pari o superiore a 5.000 euro. La dotazione finanziaria della LINEA 1 è pari a 2.000.000 di euro, la dotazione finanziaria della LINEA 2 è pari a 1.000.000 di euro. Scadenza La domanda può essere presentata dalle ore 8:00 del 28 settembre 2020 alle ore 21:00 del 28 ottobre 2020. POR FESR 2014/2020. Azione 3.3.4. Finanziamento a fondo perduto fino all'80% per lo sviluppo di aggregazioni di PMI per favorire la ripresa della domanda turistica della Regione.
Area Geografica: Veneto Scadenza: PROSSIMA APERTURA | In fase di attivazione Beneficiari: Associazioni/Onlus/Consorzi, PMI, Micro Impresa Settore: Servizi/No Profit, Turismo Spese finanziate: Promozione/Export, Consulenze/Servizi Agevolazione: Contributo a fondo perduto PRATICA COMPLESSA Consigliata l’istruzione della pratica da parte di un utente esperto in materia Descrizione completa del bando Il bando prevede interventi di attivazione, sviluppo, consolidamento di aggregazioni di PMI, quali Reti di imprese, Associazioni temporanee di impresa (ATI), Associazioni temporanee di scopo (ATS), Consorzi per la realizzazione di interventi su mercati nazionali e internazionali – gestiti in modo unitario e con una reale e concreta progettualità comune e condivisa – che favoriscano la ripresa della domanda turistica, dopo l’emergenza COVID 19, verso destinazioni e prodotti turistici della regione in linea con l’immagine coordinata della Regione «Veneto, the Land of Venice». Soggetti beneficiari Potranno accedere al sostegno del presente bando, le aggregazioni di imprese che, al momento della presentazione della domanda, risultino costituite nella forma di: - Rete di imprese: contratto di rete con soggettività giuridica (cd. Rete soggetto) o senza soggettività giuridica (cd Rete contratto), - Associazione temporanee di impresa (ATI) o Associazioni temporanee di scopo (ATS), - Consorzio (e società consortili), attraverso l’individuazione puntuale delle imprese consorziate che aderiscono al progetto. Sono ammesse al sostegno le sopra citate aggregazioni composte da almeno 15 (quindici) micro, piccole e medie imprese (PMI), indipendentemente dalla loro forma giuridica. Tipologia di interventi ammissibili Il bando contempla due tipologie di interventi, una rivolta alla valorizzazione delle destinazioni turistiche e quindi a favore di aggregazioni di imprese fortemente rappresentative delle destinazioni interessate e con una vera e propria regia dell’OGD di riferimento e una rivolta alla promozione di prodotti turistici trasversali a più destinazioni del Veneto e che presuppone quindi un partenariato attivo e consapevole da parte delle OGD interessate. Per questa seconda fattispecie, saranno considerati coerenti con gli obiettivi del presente bando, in via prioritaria e non esclusiva, i progetti trasversali a carattere regionale – in cui vi sia un riferimento ad uno o più siti UNESCO - relativi alla meeting industry, al prodotto cycling in the land of Venice, a prodotti che abbinino su base regionale l’offerta turistica con quella culturale e creativa e progetti relativi a prodotti turistici “slow&green”. In particolare saranno concessi contributi per sostenere le seguenti tipologie di interventi: a) analisi di supporto a strategie volte a favorire il ritorno della domanda nazionale ed internazionale. Nel caso di mercati esteri questi dovranno essere compresi tra quelli individuati dal PST e dal PTA come Paesi obiettivo con priorità per i mercati di lingua tedesca e/o nord europea. Saranno ammesse le attività di sviluppo dei social network all’estero finalizzate allo sviluppo dei rapporti con i Tour Operator stranieri, nonché allo sviluppo di accordi contrattuali; b) coordinamento e gestione del progetto in relazione alle attività da svolgere nel mercato domestico (italiano) e negli altri Paesi obiettivo; c) attività di promozione commerciale quali la creazione e gestione di incontri fra la domanda e l’offerta, la partecipazione ad eventi promozionali e manifestazioni fieristiche, la pianificazione di iniziative di incoming di Tour Operator e di press tour e di coinvolgimento di influencer nazionali e/o internazionali il cui valore sia certificato da un elevato standard di notorietà, nei territori/destinazioni dove hanno sede le imprese dell’aggregazione. Entità e forma dell'agevolazione Il sostegno complessivo, a fondo perduto, è assegnato in misura pari al 80% della spesa ammessa effettivamente sostenuta e pagata per la realizzazione del progetto per le spese in regime “de minimis” e nella misura del 50% delle spese ammesse ed effettivamente sostenute in regime di esenzione. Tali percentuali di aiuto saranno applicate ad una spesa rendicontata e ammessa a sostegno fino ad un massimo di euro 750.000, IVA esclusa. Non sono ammesse le domande di sostegno i cui progetti comportino spese ritenute ammissibili inferiori ad euro 200.000. Scadenza L’apertura dei termini per la compilazione e la presentazione della domanda di sostegno è prevista a partire dalle ore 10.00 del giorno giovedì 5 novembre 2020, fino alle ore 17.00 del giorno giovedì 25 febbraio 2021. Descrizione completa del bando
Il bando è finalizzato all’implementazione dell’Azione 3.3.2 “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio” dell’Asse 3 – Competitività dei sistemi produttivi” della PAC Calabria 2014/-2020. 2. L’azione sostiene progetti per il miglioramento della qualità dell’offerta cicloturistica tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo attraverso il sostegno alla competitività delle imprese nelle destinazioni turistiche localizzate lungo la ciclovia dei parchi della Calabria. Si tratta di potenziare e qualificare i servizi turistici compresa l’accoglienza, la ricettività e l’accessibilità dei luoghi materiale e immateriale, l’innovazione di processi, di servizio, strategici ed organizzativi. Soggetti beneficiari Possono presentare domanda di agevolazione a valere sul presente avviso: a) le piccole e medie imprese (PMI) tra le quali fanno parte le associazioni indipendentemente dalla loro forma giuridica purché esercitano un’attività economica. b) le persone fisiche che intendono costituire una impresa. a) Per le imprese esistenti: - Svolgere la propria attività nell’ambito di uno dei settori economici di seguito riportati (Codici ATECO): Ambito 1 – Potenziamento e qualificazione dei servizi strettamente connessi alla fruizione della ciclovia dei Parchi della Calabria: - 55.30.00 Aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte; - 56.10.11 Ristorazione con somministrazione - 77.21.01 Noleggio di biciclette; - 77.21.09 Noleggio di altre attrezzature sportive e ricreative; - 93.19.99 Altre attività sportive nca; - 93.21.00 Parchi di divertimento e parchi tematici; - 94.99.20 Attività di organizzazioni che perseguono fini culturali, ricreativi e la coltivazione di hobby; - 95.29.02 Riparazione di articoli sportivi (escluse le armi sportive) e attrezzatura da campeggio (incluse le biciclette); - 96.01.20 Altre lavanderie, tintorie; Ambito prioritario 2 – Rafforzamento e qualificazione degli altri servizi turistici legati alla logistica (movimentazione cose e persone) strettamente connessi alla ciclovia. - 49.31.00 Trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane - 49.32.10 Trasporto con taxi - 49.32.20 Trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente - 49.39.09 Altre attività di trasporti terrestri di passeggeri nca - 50.30.00 Trasporto di passeggeri per vie d'acqua interne (inclusi i trasporti lagunari) - 79.11.00 Attività delle agenzie di viaggio - 79.12.00 Attività dei tour operator - 79.90.19 Altri servizi di prenotazione e altre attività di assistenza turistica non svolta dalle Agenzie di Viaggio - 79.90.20 Attività delle guide e degli accompagnatori turistici. b) Per le nuove imprese - Le persone fisiche che intendono costituire un’impresa devono dimostrare, prima della sottoscrizione dell’Atto di adesione e d’obbligo, il possesso della Partita IVA e, ove previsto dalla legge, dell’iscrizione al Registro delle Imprese e/o altri registri, repertori, albi o ruoli tenuti dalla Camera di Commercio e/o altri enti pubblici nell’ambito di uno dei settori economici riportatiprecedentemente. Tipologia di interventi ammissibili AMBITO 1 - Potenziamento e qualificazione dei servizi di ricettività strettamenti connessi alla fruizione della ciclovia dei Parchi della Calabria: INTERVENTI AMMESSI Noleggio bici da strada/mountain bike e a pedalata assistita Officina riparazioni Installazioni per ricariche bici elettriche Vendita componentistica e accessori/abbigliamento dedicato Punti Ristoro con somministrazione e vendita di prodotti tipici Street food a pedali/CARGO BIKE Vendita prodotti artigianato locale Aree benessere, aree attrezzate, aree giochi (riservate ai BIKE hotel e ai punti ristoro) Servizio lavanderia Altri servizi turistici/processi organizzativi. AMBITO 2 – Rafforzamento e qualificazione degli altri servizi turistici legati alla logistica (movimentazione cose e persone) strettamente connessi alla ciclovia. INTERVENTI AMMESSI Servizi di movimentazione cose e persone (Servizio taxi - trasporto bici -trasporto bagagli) Noleggio auto/Car Sharing Info turismo -Servizio Guide -Assistenza H24. Le spese ammissibili per la realizzazione degli interventi sono le seguenti: a) progettazioni, studi di fattibilità economico-finanziaria, spese di fidejussione; b) Macchinari, impianti, arredi ed attrezzature varie nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all'attività gestionale del proponente, ed esclusi quelli relativi all'attività di rappresentanza; mezzi mobili, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell'unità produttiva oggetto delle agevolazioni; c) interventi edilizi solo sul patrimonio edilizio esistente (riqualificazione, recupero, restauro e risanamento conservativo, manutenzione ordinaria e straordinaria) nel rispetto delle norme edilizie e urbanistiche vigenti; d) servizi pubblicitari e di comunicazione atti alla promozione congiunta dei servizi offerti, della destinazione e del brand turistico regionale; e) l'imposta di registro, se afferente all'operazione; f) le spese per garanzie fornite da una banca, da una società di assicurazione o da altri istituti finanziari. Entità e forma dell'agevolazione L’agevolazione può essere concessa con un’intensità di aiuto pari a: a) 70% delle spese ammissibili fino al contributo massimo concedibile per i progetti presentati da imprese a prevalente gestione e partecipazione giovanile fino a 29 anni compiuti alla data di presentazione della domanda: per le imprese individuali: il titolare deve essere un giovane; per le società di persone e per le cooperative: maggioranza numerica di giovani superiore al 50% della compagine sociale e del capitale; per le società di capitali e soggetti consortili: le quote di partecipazione al capitale devono essere per almeno i 2/3 di proprietà di giovani e gli organi di amministrazione devono essere costituiti per almeno i 2/3 da giovani b) 60% delle spese ammissibili fino al contributo massimo concedibile in regime de minimis per progetti presentati da soggetti diversi da quelli di cui al punto precedente. Scadenza Il bando scade il 60esimo giorno dopo la pubblicazione sul B.U.R. |
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