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Economia circolare al centro di due bandi pubblicati dal Ministero dell'Ambiente. Obiettivo: l’uso efficiente delle materie prime, lo sviluppo e il potenziamento della circolarità tra la gestione dei rifiuti e il mercato di prodotti e materiali.
Nello specifico, gli avvisi – che possono contare su uno stanziamento complessivo di 2,1 milioni di euro – mirano a incentivare l'uso su scala industriale di tecnologie innovative e sostenibili per il trattamento di materiali provenienti da prodotti complessi a fine vita, come anche lo sviluppo dell’ecodesign dei prodotti per facilitare l’industria dello smontaggio, la separazione delle singole componenti e l’avvio al riciclo delle matrici ambientali. I progetti finanziati dovranno essere caratterizzati da elevata replicabilità e dalla possibilità di un rapido trasferimento dei risultati all’industria per l’attuazione degli interventi. Il primo bando, da 900mila euro, è destinato al cofinanziamento di progetti di ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie di recupero, riciclaggio e trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE). Il secondo, da 1,2 milioni, si rivolge a quelle categorie di rifiuti non rientranti tra quelle già servite dai consorzi di filiera, all’ecodesign dei prodotti e alla corretta gestione dei relativi rifiuti. “L’Italia – afferma il ministro Gian Luca Galletti – ha già accettato la sfida dell’economia circolare, nel contesto del forte impegno continentale che si sta concretizzando nel Pacchetto europeo sulla ‘Circular Economy’: proprio per questo abbiamo bisogno di lavorare sull’innovazione e soprattutto in quei terreni nei quali c’è più bisogno di elevare le performance ambientali: apriamo dunque questa opportunità al settore pubblico e ai privati, contando di ricevere un grande riscontro e ottime idee per il nostro Paese”. Parallelamente, approda in Gazzetta ufficiale il decreto del ministero dell'Ambiente del 14 aprile 2017, che disciplina le condizioni di accesso all'incremento dell'incentivazione prevista dal decreto 6 luglio 2012 per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati a biomasse e biogas. L'incremento in questione, pari a 30 €/Mwh, spetta agli impianti alimentati da prodotti e sottoprodotti di origine biologica. Il decreto prevede che il gestore dell'impianto invii all'Agenzia regionale o provinciale per la protezione dell'ambiente competente il progetto del sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (SME) o del sistema di analisi emissioni (SAE) con le istruzioni tecniche per l'esercizio e la manutenzione, e le procedure di calibrazione/taratura, garanzia di qualità dei dati e validazione delle misure. Il periodo di accesso al premio decorre dal primo mese civile successivo alla data in cui il gestore dell'impianto utilizza un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (SME) o un sistema di analisi emissioni (SAE) soggetto a positiva verifica iniziale di idoneità. Fonte .ASI |
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June 2022
Autorea cura della Redazione di Eu20 European Network to Local Development |