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A disposizione per il 2021 ci sono circa 300 milioni di euro, che andranno a finanziare progetti in diversi ambiti - dal cinema alla letteratura - grazie alle nuove call del programma Europa Creativa 2021-2027.
Le prime indicazioni sulle nuove call di Europa Creativa sono contenute nel work programme 2021, adottato dalla Commissione UE. Il programma di lavoro 2021 stanzia circa 300 milioni di euro per aiutare professionisti e artisti di tutti i settori culturali a collaborare a livello interdisciplinare e transfrontaliero al fine di ottenere maggiori opportunità e raggiungere nuovo pubblico. I fondi a disposizione sono ripartiti tra diversi interventi - tra cui bandi, gare e premi - con riferimento alle tre componenti del programma: sezione Cultura, sezione Media e sezione Transettoriale. Anticipazioni sui bandi 2021 di Europa Creativa 1. Sezione Cultura: bandi Sono 5 i bandi in programma per la sezione Cultura: progetti europei di cooperazione per il finanziamento di iniziative collaborative di piccola, media e grande dimensione (60,9 milioni di euro); piattaforme europee per la promozione degli artisti emergenti (11 milioni di euro); reti europee di organizzazioni cululturali e creative (9 milioni di euro); circolazione delle opere letterarie europee (5 milioni di euro); soggetti culturali pan-europei: la call supporterà le orchestre che intendono offire opportunità di crescita e formazione a giovani talenti (1,8 milioni di euro) Alle call for proposals si aggiungono gare, interventi a gestione indiretta e anche 4 premi: capitali europee della cultura premio UE per la musica popolare e contemporanea premio UE per la letteratura premio UE per il patrimonio culturale 2. Sezione MEDIA I bandi della sezione Media invece sono 13, suddivisi tra tre cluster: Content cluster co-sviluppo europeo: il bando finanzierà un unico progetto audiovisivo (per cinema, TV, piattaforme digitali) realizzato insieme da almeno due aziende di produzione indipendenti europee (5 milioni di euro); sviluppo di un catalogo di progetti (slate development), che dovrà comprendere tra 3 e 5 lavori di fiction, animazione o documentario (5 milioni di euro) sviluppo di piccoli cataloghi di progetti (mini-slate development), che dovrammo comprendere tra 2 e 3 opere audiovisive (4 milioni di euro); TV e contenuti online (17,6 milioni di euro); Business cluster promozione di talenti e competenze dei media europei (8 milioni di euro); mercati e networking (7,5 milioni di euro); strumenti innovativi e modelli di business (14,8 milioni di euro); Audience cluster reti di cinema europei (15 milioni di euro); festival europei (9 milioni di euro); reti e operatori europei Video on Demand: la call finanziaerà azioni volte a migliorare la competitività e l'attrattività delle piattaforme VoD europee (4 milioni di euro); film in movimento: il bando intende incoraggiare la distribuzione di film europei non nazionali (11 milioni di euro); sottotitolazione di contenuti culturali (4 milioni di euro); sviluppo del pubblico e educazione cinematografica (5 milioni di euro). La sezione Media di Europa Creativa prevede anche uno strumento finanziario - Media Invest - che aiuterà le aziende audiovisive a crescere a livello internazionale, investendo in progetti che hanno il potenziale di raggiungere un'audience più vasta. 3. Sezione Transettoriale Oltre a sostenere gli eventi della presidenza di turno del Consiglio UE e i desk nazionali di Europa Creativa, la sezione Transettoriale prevede due bandi: laboratori creativi dell'innovazione: l'obiettivo è creare degli InnovLab che siano in grado di sviluppare nuovi modelli, strumenti e soluzioni a supporto dei settori creativi, culturali e audiovisivo, per accrescerne la visibilità e la competitività (6,3 milioni di euro) partnership giornalistiche (7,6 milioni di euro). E’ una delle novità introdotte dal decreto Imprese, lavoro, giovani, salute e servizi territoriali (dl 73-2021) che va a modificare la disciplina del credito d’imposta per investimenti pubblicitari.
Il bonus pubblicità è rivolto a imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali - come previsto dalla norma istitutiva dell’agevolazione - che hanno effettuato investimenti pubblicitari sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali. Bonus pubblicità: novità per il 2021 e il 2022 Per far fronte alla riduzione degli investimenti pubblicitari a causa della crisi Covid-19, la Manovra 2021 dà continuità al regime straordinario del bonus pubblicità previsto per il 2020 dal decreto Cura Italia e dal dl Rilancio, confermandolo anche per il 2021 e il 2022. La nuova disciplina prevede un regime differenziato, a seconda della tipologia degli investimenti, per il riconoscimento del credito d’imposta. In particolare, per gli anni 2021 e 2022, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura unica del 50% del valore degli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche in formato digitale, entro il limite massimo di 50milioni di euro per ciascuno degli anni. Per gli investimenti sul canale “Stampa”, quindi, la modifica normativa ha esteso agli anni 2021 e 2022 il regime transitorio inizialmente previsto solo per l’anno 2020, individuando già il plafond disponibile. Per quanto riguarda, invece, gli investimenti effettuati sul canale “Emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali”, si torna alla disciplina a “regime”: il credito d’imposta, quindi, è riconosciuto nella misura unica del 75% del valore incrementale degli investimenti 2021 rispetto a quelli effettuati sullo stesso mezzo di informazione nell’anno 2020, purché l’incremento sia pari almeno all’1%. L’individuazione delle risorse disponibili per la copertura di questi investimenti è demandata a un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare ogni anno. Nel caso di una richiesta di accesso all’agevolazione per investimenti su entrambi i canali (Stampa ed Emittenti tv-radio locali), pertanto, il credito d’imposta complessivamente richiesto da ciascun beneficiario sarà determinato sommando i due crediti calcolati come sopra indicato. Resta ferma l’applicazione del limite del regime de minimis di cui ai Regolamenti dell’Unione europea. Ricordiamo che il 31 marzo 2021 si sono chiusi i termini per presentare la comunicazione che consente l’accesso al credito d’imposta per investimenti pubblicitari, realizzati o ancora da realizzare nel 2021, utilizzando i servizi resi disponibili nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate, a cui si può accedere mediante tramite Spid, Carta nazionale dei servizi (CNS) o Carta d’identità elettronica (CIE), e con Entratel e Fisconline. Legge n. 178 del 30 dicembre 2020, GU Serie Generale n.322 del 30 dicembre 2020 - Suppl. Ordinario n. 46 Torna all'indice Le modifiche del dl Sostegni bis Le modifiche introdotte dal decreto Sostegni bis alla disciplina del bonus pubblicità riguardano sia l’ammontare dell’incentivo che le tempistiche per la presentazione delle domande. Innanzitutto, limitatamente agli anni 2021 e 2022, il bonus pubblicità è concesso nella misura unica del 50% del valore degli investimenti effettuati, entro il limite massimo di 90 milioni di euro per ciascun anno. L’incentivo è concesso nel limite di 65 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche online, e nel limite di 25 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato. Per quanto riguarda i tempi, il dl 73-2021 stabilisce che per l’anno 2021, la comunicazione telematica per l’accesso al bonus è presentata nel periodo compreso tra il 1° ed il 30 settembre. Tuttavia, le comunicazioni telematiche trasmesse nel periodo compreso tra il 1° ed il 31 marzo 2021 restano comunque valide. Nel mosaico di misure introdotte dal decreto Sostegni (dl n. 41-2021) dedicate ai settori culturale e creativo si inserisce un bonus a favore delle imprese che effettuano attività teatrali e spettacoli dal vivo, anche attraverso l’utilizzo di sistemi digitali. Ecco come funziona il tax credit.
Il tassello, inserito dal Senato durante l'iter di conversione del decreto Sostegni (dl n.41-2021), riconosce ai soggetti che operano nel comparto e che hanno subito nel 2020 una riduzione del fatturato di almeno il 20% rispetto al 2019 un credito d'imposta quale contributo straordinario. L’indennizzo è pari al 90% delle spese sostenute nello scorso anno e spetta anche se le attività sopra indicate hanno avuto luogo attraverso l’utilizzo di sistemi digitali per la trasmissione di opere dal vivo, quali rappresentazioni teatrali, concerti, balletti. L'agevolazione è concessa anche qualora i richiedenti abbiano beneficiato, in via ordinaria, di altri finanziamenti previsti a carico del Fondo unico per lo spettacolo (FUS): il principale strumento di sostegno al settore, istituito dalla legge n. 163/1985, le cui finalità consistono nel concedere aiuti finanziari a enti, istituzioni, associazioni, organismi e imprese operanti nei settori delle attività musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante e nella promozione e nel sostegno di manifestazioni e iniziative di rilevanza nazionale da svolgere in Italia o all'estero. Come funziona il credito d'imposta teatro e spettacoli dal vivo Con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Sostegni, sono stabiliti i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d'imposta. La somma assegnata è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta di sostenimento della spesa ovvero in compensazione. Inoltre, la norma dispone che non si applichino il limite generale di compensabilità previsto per i crediti d'imposta e contributi pari a 700mila euro, stabilito con la legge n. 388-2000, né il limite di 250mila euro applicabile ai crediti d'imposta da indicare nel quadro RU della dichiarazione dei redditi, come istituito nella legge n. 244-2007. Il tax credit non concorre alla formazione del reddito rilevante per le imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive, e non rileva ai fini del rapporto tra l'ammontare dei ricavi e altri proventi che concorrono a formare il reddito d'impresa o che non vi concorrono in quanto esclusi nell'ammontare complessivo di tutti i ricavi e proventi (articoli 61 e 109, comma 5, Tuir). Per quanto riguarda la copertura finanziaria dell’agevolazione fiscale, la legge fissa il limite complessivo di spesa nella misura di 10 milioni di euro nel 2021. Pubblicato il decreto MISE che stabilisce la ripartizione dei 500 milioni di euro destinati al finanziamento dei contratti di sviluppo dal decreto Agosto e prevede l’applicazione allo strumento agevolativo delle disposizioni del Temporary Framework.
I 500 milioni di euro assegnati ai contratti di sviluppo dal decreto Agosto (dl 104-2020) contribuiscono alla dotazione di oltre 4,5 miliardi complessivamente assegnata alle agevolazioni per i programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni per il periodo 2014-2020. Nello specifico, il decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 5 marzo 2021, pubblicato il 28 maggio in Gazzetta ufficiale, riserva 150 milioni alle istanze di contratto di sviluppo già presentate a Invitalia e che non hanno trovato copertura a valere sulle risorse finora assegnate allo strumento agevolativo. In particolare, 75 milioni di euro vanno alle istanze afferenti programmi di sviluppo insistenti sui territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e 75 milioni di euro a quelle relative alle restanti regioni italiane. Altri 250 milioni sono destinati alle istanze di Accordo di programma o di sviluppo coerenti con le finalità della direttiva del Ministro dello sviluppo economico del 15 aprile 2020, con cui le risorse della legge di Bilancio 2020 e del decreto Cura Italia, rispettivamente 200 e 400 milioni di euro, sono state destinate al finanziamento di istanze di Accordo di programma o di Accordo di sviluppo relative a programmi di sviluppo ubicati sull’intero territorio nazionale, e presentate successivamente alla data di pubblicazione della direttiva stessa. In particolare, dei 250 milioni a titolo del decreto Agosto: 100 milioni di euro vanno alle istanze di cui all’art. 1, comma 1, lettera b) della direttiva, che riguarda programmi di sviluppo per la tutela ambientale o programmi di sviluppo di rilevante impatto ambientale attinenti alla trasformazione tecnologica dei prodotti o dei processi produttivi finalizzata all’aumento della sostenibilità ambientale, anche in un’ottica di economia circolare, 150 milioni vanno alle istanze di cui all’art. 1, comma 1, lettera c) della direttiva, concernente programmi di sviluppo del settore biomedicale e della telemedicina, con particolare riferimento a quelli connessi al rafforzamento del sistema nazionale di produzione di apparecchiature e dispositivi medicali, nonché tecnologie e servizi finalizzati alla prevenzione delle emergenze sanitarie. Come cambiano le regole per i contratti di sviluppo Infine, gli ultimi 100 milioni del dl Agosto serviranno a finanziare le istanze di Accordo di programma o di sviluppo presentate successivamente alla data di pubblicazione del decreto MISE del 5 marzo, concernenti programmi di sviluppo coerenti con il percorso nazionale di decarbonizzazione del sistema energetico e industriale, anche attraverso lo sviluppo delle relative filiere in settori industriali e tecnologici, in particolare attraverso l’utilizzo di idrogeno generato da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda invece l'applicazione del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato alle agevolazioni dei contratti di sviluppo, questa è subordinata alla notifica alla Commissione europea e al successivo via libera di Bruxelles. Fonte asi |
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June 2022
Autorea cura della Redazione di Eu20 European Network to Local Development |