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Via libera al piano 2019-2021 che stanzia 18 milioni di euro per l'internazionalizzazione del sistema produttivo laziale. Tre i principali obiettivi: sostenere la crescita sui mercati esteri, rafforzare la cooperazione con altri soggetti istituzionali e attrarre investimenti.
Il piano approvato dalla Giunta regionale, che nasce da un lungo confronto con il territorio e con i principali stakeholder, intende capitalizzare quanto fatto con i precedenti programmi regionali innovando, al contempo, alcuni aspetti e strategie. Tre sono gli ambiti d’azione su cui si focalizzeremo gli interventi previsti dal Piano:
Gli interventi diretti assumeranno due forme:
Sempre tra le azioni a regia regionale continueranno poi a esserci le Diplomazie economiche, ma anche iniziative che si innestano nell’alveo della Cooperazione decentrata per favorire il posizionamento della Regione Lazio nei Paesi in via di sviluppo, in linea con il modello di business inclusivo adottato dal sistema Paese anche a seguito della riforma della legge nazionale sulla cooperazione nel 2015. Anche per la nuova programmazione triennale, il Piano toccherà tutti i principali settori che compongono l’economia regionale a cominciare da quelli della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) del Lazio come: le Scienze della vita; l'Aerospazio e la sicurezza; l’Audiovisivo, l’industria culturale e industria creativa digitale; l’Agroalimentare; la Green e la circular economy. Continuano poi a essere presenti anche i settori tradizionali del Made in Italy come il Design e la Moda e l’Artigianato artistico. Il Piano include anche quei settori trasversali come il Turismo, l’Editoria e l’Economia del mare, oltre che le filiere e i distretti produttivi di settori tradizionali come il comparto lapideo ed estrattivo. Sul fronte della geografia, invece, il Piano tende a individuare specifici paesi target distinti per tre tipologie di mercati:
Facendo seguito a quanto già previsto nel precedente Piano e all’Intesa firmata nel 2017 tra la Regione, il MISE e l’ICE per attuare una stretta collaborazione volta a favorire l’arrivo di capitali esteri nel Lazio, il Piano prevede la realizzazione di un’unità di sviluppo per l’attrazione di investimenti, una sorta di cabina di regia che, tra le altre cose, darà supporto alle imprese in termini di orientamento e informazione, coordinerà l’azione di censimento delle aree industriali dismesse e interverrà nella gestione delle crisi aziendali, in stretto raccordo con l’Assessorato al Lavoro e con le principali sigle sindacali. La costituzione di questa unità è del resto complementare alle attività promosse dal “Consiglio delle imprese internazionali del Lazio” (composto oltre che dalla Regione, anche da una rappresentanza di multinazionali operanti nel Lazio, degli studi legali e di consulenza internazionali e delle associazioni di categoria) per promuovere misure concrete per la valorizzazione e l’accrescimento dell’ecosistema dell’innovazione, l’internazionalizzazione del sistema produttivo regionale e l’attrazione degli investimenti. L’obiettivo ultimo del Piano su questo fronte è quindi quello di mettere in piedi un sistema strutturato di promozione e governance degli investimenti esteri che, da un lato, posizioni il Lazio tra le destinazioni degli investimenti soprattutto di natura green-field, quelli maggiormente colpiti dalla crisi del 2010, dall'altro, favorisca la permanenza e, se possibile, l’ampliamento della presenza delle multinazionali estere già insediate nella regione. Fonte ASI |
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June 2022
Autorea cura della Redazione di Eu20 European Network to Local Development |